L'esclusione delle grandi
cooperative agricole di trasformazione e commercializzazione
dagli sgravi fiscali e contributivi per l'alluvione, rappresenta
"un colpo durissimo alle strutture che organizzano la produzione
agroalimentare, una vera e propria beffa per i sodalizi che
associano i piccoli agricoltori e le cooperative agricole
braccianti e che rappresentano il "Made in Italy" in Europa e
nel mondo". E' quanto sostiene Legacoop Romagna secondo cui per
le cooperative associate "questo significa oltre 5 milioni di
aiuti in meno, suddivisi tra tutti i settori".
Nel dettaglio, spiegano da Legacoop Romagna "la questione
ebbe inizio dopo l'alluvione del maggio 2023 quando il ministro
Lollobrigida annunciò una serie di agevolazioni contributive per
le aziende agricole delle aree colpite di Romagna, Toscana e
Marche. Ma invece che fare riferimento al regime di sostegno per
le zone svantaggiate, la misura è stata inserita nel quadro
temporaneo di aiuti di stato approvato dalla Commissione europea
per fronteggiare le ripercussioni economiche della guerra in
Ucraina".
A giudizio del presidente dell'associazione, Paolo Lucchi,
"non si spiega il perché di questa scelta che penalizza le
imprese di maggiori dimensioni, quelle che hanno attivato
processi di aggregazione. In questo modo, alla fine, si
penalizzano i soci agricoltori, scaricando sulle loro
cooperative costi che non erano previsti; con che faccia il
ministro Lollobrigida, durante il prossimo Macfrut e nelle fiere
di settore, negli incontri, potrà spiegare che si è dimenticato
delle imprese che sono il fiore all'occhiello del Made in
Italy?".
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