"L'incertezza cresce e frena la spesa
delle famiglie. L'auspicio è che gli ultimi giorni del mese
possano dare una spinta decisiva: le festività valgono circa 23
miliardi di euro di consumi sul territorio - tra spese delle
famiglie e dei visitatori stranieri - in gran parte concentrati
nelle due settimane finali, che non sono considerate dalla
rilevazione Istat sulla fiducia".
Così Confesercenti in una nota.
"Le rilevazioni condotte da Confesercenti con Ipsos - si
legge in una nota - confermano che circa metà degli italiani, a
una settimana dal Natale, dovevano ancora terminare gli ultimi
regali, e anche le spese per i consumi turistici e alimentari
saranno in gran parte effettuate negli ultimi dieci giorni del
mese. Un dato che potrebbe rappresentare un segnale di
ottimismo, pur in un contesto economico ancora fragile".
Per Confesercenti è "importante sottolineare che nel settore
del commercio, a fronte di una lieve crescita dell'indice per la
grande distribuzione, si registra un crollo di quasi 4,5 punti:
a pesare è il giudizio sulle vendite correnti, che è molto
negativo e viene solo parzialmente mitigato dalle attese sulle
vendite, ovvero proprio dalla speranza che il Natale porti
qualche elemento positivo. Anche se, per i piccoli esercizi, è
improbabile che sia un'accelerazione sufficiente. Nei primi
dieci mesi dell'anno, secondo le nostre stime, le vendite nei
negozi di vicinato hanno registrato una variazione in volume del
-1,3%, difficilmente recuperabile in due mesi. Resta comunque la
necessità di attenzionare la ripresa dei consumi delle famiglie,
che possono dare un contributo determinante al raggiungimento
degli obiettivi di crescita del Pil", conclude la nota.
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