L'opposizione voterà contro una
manovra di circa 30 miliardi di euro, i cui 2/3 sono orientati
all'abbattimento della pressione fiscale con benefici diretti e
indiretti. Lo afferma Fabio Rampelli, esponete di Fdi e
vicepresidente della Camera.
"Il taglio del cuneo fiscale, del 4% e strutturale, è pari a
18 miliardi di euro: voi - Avs, Movimento 5 Stelle, Italia Viva
e Pd - voterete contro nuovi soldi in tasca ai lavoratori, fino
a 100 euro al mese. La platea di lavoratori, per farvi capire
contro chi state andando, è pari a 15milioni e mezzo di
lavoratori, raccontatelo in giro al di là dei vostri colloqui
privilegiati con il grande statista Landini che state
affiancando in questa rivolta sociale contro il nulla. Una
battaglia di sinistra che avete lasciato al nostro movimento, al
conservatorismo sociale o alla destra sociale che dir si voglia.
Avete votato contro altri benefici accessori - lo dico in
italiano perché all'italiano ci tengo - come la detassazione dei
premi produttività, i buoni pasto, gli asili nido aziendali, la
formazione, i rimborsi carburante. Voterete contro il terzo
scaglione dell'Irpef che abbassa al 35% la tassazione ai redditi
medio bassi, fino a 40mila euro. Siete contro il taglio del 4%
dell'Ires alle imprese che assumono e investono. Troppo abituati
a finanziarie carrozzoni improduttivi di vostri amici. Non è
vero che aumentiamo le pensioni minime, lo abbiamo già fatto nel
2023 di oltre 90 euro al mese (su 500 è un aumento
significativo), l'incremento di 3 euro su cui ciarlate è solo un
adeguamento all'inflazione per non vanificare quella misura.
Cari pensionati ricordatelo.
"Ci dispiace- prosegue Rampelli - pensavamo si potesse fare
una discussione più produttiva e ordinata perché ci sono cose su
cui è dannoso dividersi e inneggiare a presunte rivolte sociali.
Noi pensiamo che ci sia per voi un solo piacere: quello di
essere vivi, nella menzogna, tutto il resto è miseria. Ce lo
dice Cesare Pavese - ha concluso Rampelli - Vi sentite vivi
così, a fare un'azione pregiudiziale e a girarvi dall'altra
parte quando lo Stato mette la schiena dritta e risponde agli
interessi diffusi della comunità nazionale", conclude.
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