E' stata l'ultima dimora di
Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, re di Spagna e di
Napoli, che vi si rifugiò in esilio, e anche residenza, sempre
nell'800, della nobile famiglia russa dei Demidoff a cui è pure
intitolata la piazza prospiciente. Ma Palazzo Serristori a
Firenze, nato come villa rinascimentale in riva all'Arno, non
lontano da Ponte Vecchio, ha avuto tra i suoi ospiti anche papa
Leone X dei Medici - di cui si conserva lo stemma nell'atrio
principale -, Puccini e Rossini, lord Byron e Shelley, Richard
Strauss e Wagner. Vi soggiornò spesso pure la regina Elena di
Savoia: la sua dama di compagnia era la marchesa Hortense de la
Gandara, sposata con il conte Umberto Serristori, casato a cui
si deve la costruzione del palazzo e che lo ha abitato fino alla
seconda metà del secolo scorso. Rimasto a lungo senza inquilini
Palazzo Serristori ora è destinato a ospitare residenze
extralusso.
Acquistato a marzo dal gruppo Ldc residences di Taiwan - già
impegnato a Firenze nella riqualificazione a residenze di un
altro storico edificio, Palazzo Portinari Salviati - sarà
recuperato grazie a un imponente restauro che partirà a
primavera prossima per ricavarne appartamenti prestigiosi. I
prezzi delle future dimore variano da 2 a 7 milioni di euro,
della vendita si occuperà in via esclusiva Lionard Luxury Real
Estate. Il recupero prevede un investimento di decine di milioni
di euro, impegnate imprese italiane e del territorio per alcuni
anni: Palazzo Serristori si estende su 5.500 metri quadrati di
interni e ha un giardino di 3.000 metri quadrati.
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