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In evidenza
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(ANSA) - ROMA, 05 GIU - "Il costo netto per lo Stato del
Superbonus 110% è stimato in 60 miliardi, nettamente inferiore
all'incremento del Pil", visto che la spesa indotta
dall'incentivo per le ristrutturazioni in edilizia per gli anni
2021 e 2022 "è pari a 96 miliardi", cui "corrisponde un costo
lordo per lo Stato, rappresentato dalle detrazioni fiscali
maturate in aggiunta a quelle ordinarie, pari a poco più di 97
miliardi". E, "di conseguenza, anche se in un orizzonte
temporale più ampio corrispondente a circa un quinquennio, si
stima un incremento di Pil di quasi 91 miliardi e di gettito
fiscale di circa 37 miliardi".
Lo si legge nel documento del Consiglio e della Fondazione
nazionali dei commercialisti, curato dai ricercatori Tommaso Di
Nardo, Pasquale Saggese ed Enrico Zanetti e dal tesoriere
nazionale con delega alla fiscalità Salvatore Regalbuto, in cui
si precisa che "il moltiplicatore sul Pil della spesa aggiuntiva
indotta dal Superbonus è pari a 0,95, mentre l'effetto di
retroazione fiscale, cioè l'incremento di gettito rispetto
all'incremento di spesa pubblica, è pari al 38%. Se - si
evidenzia - si considera adeguatamente l'effetto di retroazione
fiscale, l'impatto del Superbonus 110% sulle finanze pubbliche è
dunque addirittura positivo, nel senso che l'incremento di Pil
generato comunque a debito, cioè facendo deficit, sarebbe
superiore all'impatto sul debito, migliorando, in termini
percentuali, il rapporto debito/pil", scrivono i professionisti.
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