A luglio, in Umbria sono 2 mila
254 le assunzioni programmate dalle imprese per le quali le
aziende dichiarano di non trovare candidati, mentre ammontano a
644 quelle scoperte per "inadeguata preparazione dei candidati"
(dei restanti 270 le motivazioni sono le più varie). In tutto, a
luglio le assunzioni che le imprese umbre indicano come "di
difficile reperimento" sono il 55,1% di quelle complessive, vale
a dire 3mila 168 su 5mila 750. Il quado lo fornisce il report
mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da
Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un "ampio e
continuo" monitoraggio del sistema imprenditoriale: 110 mila le
aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle
chiamate al lavoro che prevedono nei mesi successivi.
Secondo il quadro diffuso dalla Camera di commercio
dell'Umbria, nonostante il rallentamento economico si faccia
"sentire pesantemente" sugli avviamenti al lavoro programmati
dalle imprese (a luglio -13,3% in Italia e -26,3% in Umbria, nel
trimestre luglio-settembre -10,6% in Italia e -20,9% in Umbria),
non scende, ma anzi aumenta, il problema delle assunzioni
considerate dagli imprenditori di difficile reperimento.
L'Umbria, peraltro, si conferma tra le regioni in cui questo "è
più assillante": se, infatti, a luglio in Italia è di difficile
reperimento il 48,4% delle assunzioni delle imprese, nella
regione tale quota è "ben superiore", come detto il 55,1%. E la
quota degli avviamenti a causa della mancanza di candidati è il
39,2% delle assunzioni totale programmate dalle imprese nella
regione.
In base al report il rallentamento economico fa sentire i
suoi effetti sugli avviamenti al lavoro programmati dalle
imprese. Il centro è la circoscrizione che accusa il calo più
vistoso, a luglio l'Umbria registra la flessione più forte
d'Italia, mentre nel trimestre luglio-settembre il calo maggiore
è previsto nelle Marche. I tassi di interesse elevati in
funzione anti-inflazione e le tensioni geopolitiche che
ostacolano il commercio internazionale determinano un
rallentamento economico importante un po' in tutti i Paese
europei, anche se con diversi gradi di intensità. Il
rallentamento dell'economia - soprattutto degli investimenti
delle aziende (messo in evidenza dalla Banca d'Italia e, in
Umbria, dall'ultimo report congiunturale della filiale di
Perugia di Bankitalia) si riverbera sulle assunzioni programmate
dalle aziende.
A luglio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, la media
nazionale vede le assunzioni programmate dalle imprese scendere
del 13,3%, con la perdita di 77 mila 730 avviamenti al lavoro.
La circoscrizione più colpita è il centro (-19,9%), con l'Umbria
che realizza la peggior performance (-26,3%, da 7mila 800
avviamenti a luglio 2023 a 5mila 750 a luglio 2024, -2050
assunzioni). Nel centro, subito dietro l'Umbria ci sono le
Marche (-25,6%), quindi la Toscana (-22,5%) e il Lazio (-15,2%).
Quanto al trimestre luglio-settembre 2024, lo scenario è
considerato un pò meno fosco, ma comunque pesante: la media
nazionale segna -10,6% e il centro -17,2%. A registrare il
maggior calo in Italia questa volta sono le Marche (-22%),
seguite dall'Umbria (-20,9%), dove le imprese hanno programmato
15 mila 870 avviamenti al lavoro, 4 mila 200 in meno rispetto ai
20 mila 70 avviamenti dello stesso trimestre 2023.
In Umbria a luglio 3 mila 168 assunzioni non coperte (il
55,1% del totale). Di queste, in 2 mila 254 casi non si trovano
proprio candidati. Le prime dieci professioni per difficoltà di
reperimento del personale nella regione
Come detto, a luglio in Umbria sono 3 mila 168 (il 55,1%del
totale) le assunzioni che le aziende hanno difficoltà a fare per
problemi di reperimento del personale. Di queste 3mila 168, in
ben 2mila 254 casi non si trovano proprio candidati. In pratica,
le assunzioni programmate che non vengono realizzate a causa
dell'assenza di candidati in Umbria sono il 39,2% del totale,
più del 32,3% fatto segnare dalla media nazionale.
Le prime dieci professioni in cui, nella regione, si
registrano le percentuali più elevate di difficoltà di
reperimento del personale in relazione alle assunzioni
programmate sono operai specializzati addetti alle rifiniture
delle costruzioni (scoperto l'87,7% degli avviamenti al lavoro
programmati dalle aziende); fonditori, saldatori, lattonieri,
calderai, montatori di carpenteria metallica (85,9%);
specialisti nelle scienze della vita (84,2%); operai
specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di
strutture edili (80,2%); tecnici della gestione dei processi
produttivi di beni e servizi (78%); fabbri ferrai costruttori di
utensili (77,8%); tecnici della salute (76,1%); ingegneri
(73,5%); operai macchine automatiche e semiaut. per lavoraz.
metalliche e prod. minerali (72,7%); operatori della cura
estetica (72%).
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