Il governo saudita che accusa quello iracheno di aver provocato la crisi con le sue politiche 'confessionali' a favore degli sciiti, quello di Baghdad che risponde denunciando il sostegno di Riad al "terrorismo". Le tensioni latenti da tempo tra l'Iraq e l'Arabia Saudita sono esplose in tutta la loro evidenza negli ultimi giorni con l'offensiva dei miliziani jihadisti sunniti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis).
Il governo iracheno, riunitosi oggi, ha accusato Riad di fornire un tacito supporto a "gruppi terroristi". Media sauditi legati all'esecutivo e alla famiglia regnante, hanno denunciato vari leader politici iracheni, "chiamano i terroristi 'rivoluzionari', cio' che equivale a un tentativo di dare ai terroristi una copertura legale". Le affermazioni provenienti da Baghdad sono una risposta a quanto affermato in precedenza dal governo saudita, che ha denunciato quelle che ha definito "le politiche di esclusione ed emarginazione della comunita' sunnita in Iraq".
Queste stesse accuse sono rivolte da vari settori della comunita' sunnita irachena al primo ministro sciita, Nuri al Maliki, alleato dell'Iran, cioé di quella che é la maggiore potenza sciita al mondo e prima rivale dell'Arabia Saudita, bastione dell'Islam sunnita.
Anche il regime di Damasco, altro alleato dell'Iran guidato da Bashar al Assad, appartenente alla minoranza sciita degli Alawiti, ha piu' volte accusato l'Arabia Saudita di sostenere il 'terrorismo' in Siria. Laddove per 'terroristi' si intendono tutte le forze ribelli. Riad non ha mai nascosto il suo sostegno per l'opposizione armata siriana. E nell'Isis c'é una presenza di miliziani sauditi, sia in Siria sia in Iraq. Anche il Qatar e' accomunato all'Arabia Saudita nell'accusa di sostenere i gruppi fondamentalisti, anche se Doha mantiene con l'Iran relazioni più amichevoli rispetto a Riad. Tra il Qatar e l'Arabia Saudita, inoltre, i rapporti si sono fatti tesi negli ultimi mesi, con Riad che accusa Doha di sostenere i Fratelli Musulmani, ostili alla casa regnante saudita.
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