Il Belgio serra le maglie della
rete di intelligence contro i 'foreign fighters', indirettamente
dimostrando però anche quanto esse siano tuttora larghe. Il
ministro dell'interno, Jan Jambon, ha annunciato la creazione di
un database con tutte le informazione sui jihadisti belgi, che
sarà a disposizione di tutte le diverse forze di sicurezza.
"In alcuni distretti le cose funzionavano bene, in altri
meno" ha ammesso il ministro, citato dal quotidiano fiammingo
'De Standaard', specificando che con il nuovo database "le
informazioni circoleranno meglio". Nel database confluiranno le
informazioni dei servizi civili e del Giss, l'intelligence
militare, comprese le informazioni dei partner internazionali.
"Ora ogni servizio che segue un soggetto aggiungerà i suoi dati
al database dinamico, in modo che sia sempre disponibile il
quadro completo. Avremo solo da fare attenzione a non
interferire con le indagini giudiziarie". Il database sarà
gestito dall'Ocas, il servizio che analizza il livello di
rischio di minaccia per il paese. La centralizzazione del
sistema di informazioni fa parte delle misure messe in campo dal
governo federale dopo la scoperta della cellula terroristica di
Verviers.
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