Nicolas Sarkozy torna sulla breccia in Francia e rivede l'Eliseo. Più forte di tutte le sconfitte, politiche e giudiziarie, l'ex presidente della Repubblica fa il suo grande ritorno con l'Ump vincendo le amministrative, e soprattutto conquistando la leadership della destra ai danni della protagonista annunciata, Marine Le Pen.
Ambizioso, determinato, scaltro, spregiudicato, talvolta volutamente invadente. Un carattere iperattivo che gli ha valso i soprannomi di "iperpresidente" e "SuperSarko" durante i cinque anni trascorsi alla guida della Francia. E che, nonostante la bocciatura dopo appena un mandato, lo ha fatto ritornare nell'arena riconquistando la presidenza dell'Ump, che lo ha rimesso in corsa per la presidenza, nel 2017.
Non lo ha fermato nemmeno la giustizia: Sarkozy e' stato il primo ex presidente nella storia della République ad essere posto in custodia cautelare, lo scorso luglio, e successivamente messo in stato d'accusa per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio, nell'ambito del caso Bettencurt, sui finanziamenti alla sua campagna elettorale 2007 da parte dell'ereditiera L'Oreal. Vicenda a cui si è aggiunta l'inchiesta sul presunto finanziamento della stessa campagna elettorale da parte della Libia di Gheddafi.
Rompere gli schemi non e' una novità per l'uomo che ha occupato l'Eliseo tra il 2007 e il 2012. Figlio di un aristocratico ungherese immigrato in Francia, Sarkozy (nato il 28 gennaio 1955 a Parigi) e' stato anche il primo presidente ad avere origini straniere. Non ha studiato all'Ena, la prestigiosa scuola che sforna da sempre le elite del paese, ma si e' laureato in legge nel 1978 e si e' messo a fare l'avvocato. E' stato anche il primo presidente ad aver divorziato, essersi risposato (con Carla Bruni, nel 2008) e aver avuto un figlio (una bimba, Giulia, la prima neonata all'Eliseo) durante il mandato.
E' un personaggio che ha sempre spaccato l'opinione dei francesi. La cena al Fouquet's dopo le elezioni vittoriose, il viaggio di nozze sullo yacht dell'amico milionario, il Rolex al polso e un certo esibizionismo hanno infastidito i francesi. Per non parlare del linguaggio poco "presidenziale", come quando si rivolse in malo modo - con un "casse-toi pauvre con" (levati di mezzo, coglione, ndr) diventato persino un rap - un uomo che rifiutava di stringergli la mano. La sua carriera politica, iniziata a 19 anni al fianco dei neo gollisti, e' stata tutta in folgorante ascesa. Nel 1983, a soli 28 anni, diventa uno dei sindaci più giovani di Francia, a Neuilly-sur-Seine. A 34 anni e' deputato, a 38 e' ministro e a 52 presidente. E dopo la caduta nel 2012, per mano del socialista Hollande, Sarkò è ufficialmente tornato in pista per la carica più alta della Repubblica.
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