Sette miliardi di euro al più presto, possibilmente entro le prossime 48 ore, per fare fronte all'emergenza, cioè ai debiti in scadenza, ed evitare il default. Sarebbe questa, a quanto si apprende da fonti europee, la richiesta di 'prestito ponte' avanzata dal premier greco Alexis Tsipras ai vertici di Bruxelles.
"La Grecia è fuori dai parametri e non per colpa dei tedeschi cattivi, ma per responsabilità delle leadership che si sono succedute ad Atene negli ultimi 15-20 anni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una intervista al Corriere della Sera, aggiungendo che ora l'obiettivo è "evitare l'uscita di Atene" dall'Ue.
Dopo il 'no' al referendum greco si cerca di far ripartire il complicato ingranaggio delle trattative europee. Ma intanto l'economia ellenica, già fortemente penalizzata da una settimana di incertezza, rischia di subire altri danni dalla proroga del controllo dei capitali decisi dal governo: le banche resteranno chiuse fino a mercoledì e il tetto ai prelievi è stato confermato. Il tutto in attesa di sapere se la Bce intenda concedere nuova liquidità agli istituti ellenici. Nel frattempo, il ministro greco Yanis Varoufakis annuncia le sue dimissioni: a suo dire per "facilitare un'intesa". A sostituirlo Euclid Tsakalotos, finora capo della squadra negoziale ellenica.
Ma per la Germania al momento non ci sono le condizioni per riaprire le trattative. Tutto dipenderà da ciò che Atene proporrà per uscira dallo stallo. Angela Merkel, per bocca del suo portavoce, chiarisce la posizione di Berlino dopo l'esito del referendum. Una posizione che in parte rilfette quella dell'Eurogruppo, che riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro e che si riunirà a Bruxelles. Ma intanto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce che la ristrutturazione del debito ellenico, che il premier greco Alexis Tsipras, considera la base per qualsiasi negoziato, non può essere presa in considerazione dalla Germania. Il premier italiano, Matteo Renzi, chiede che si trovi una via per "uscire dall'emergenza".
Tsakalotos in una recente intervista
Minister No More! http://t.co/Oa6MlhTPjG
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 6 Luglio 2015
E il ministro dell'Economia greco, Yanis Varoufakis, annuncia le proprie dimissioni su Twitter e spiega sul suo blog di aver lasciato l'incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori: "Considero mio dovere aiutare il premier a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri", ha aggiunto l'ex ministro, "e porterò con orgoglio il disgusto dei creditori".
Schaeuble: 'Taglio debito per noi non è tema' - "Il taglio del debito per noi non è un tema", lo ha ribadito Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, sostenendo che la posizione della Germania non è cambiata dopo il referendum in Grecia.
Eurogruppo si aspetta nuove proposte - L'Eurogruppo convocato per martedì comincerà alle 13 e "i ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche", scrive l'Eurogruppo in una nota. E alla vigilia del summit Ue, si è tenuto un colloquio bilaterale con il presidente Francois Hollande.
Usa, risolvere differenze è interesse di tutti - "Risolvere le differenze è nell'interesse di tutti". Così il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, a risponde a chi gli chiedeva un commento sull'esito del referendum in Grecia e sulle prossime mosse che l'Europa dovrebbe compiere. "Nonostante le differenze, c'è un interesse collettivo" a un compromesso, un pacchetto di riforme e crescita, che consenta alla Grecia di restare nell'area euro.
Renzi, domani indicare via per uscire da emergenza - La Grecia "é in una condizione economica e sociale molto difficile. Gli incontri di domani dovranno indicare una via definitiva per risolvere questa emergenza". Lo scrive su Facebook il premier Matteo Renzi, parlando del "cantiere" Grecia, che dopo il referendum va affrontato "rapidamente" nelle capitali europee e a Bruxelles. "Non è più rinviabile", dopo il referendum greco, "il cantiere dell'Europa", a partire dalla crescita, prosegue il presidente del Consiglio. Serve "politica, non solo parametri. Se restiamo fermi, prigionieri di regolamenti e burocrazie, l'Europa è finita".
Padoan, nessun rischio per Italia, fa riforme - "I fondamentali dell'economia italiana si sono molto rafforzati, è chiaro che ci sarà un po'di volatilità" sui mercati "ma non c'è nessun rischio per l'Italia che sta facendo le riforme, che sono la via maestra anche dal punto di vista finanziario". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Tg5, all'indomani dell'esito del referendum in Grecia. La Banca centrale europea, ha ribadito Padoan, "ha tutti gli strumenti e tutta la determinazione per evitare che la situazione possa sfuggire di mano. Ma non vedo rischi, sicuramente non per l'Italia" che, con la prossima legge di Stabilità "confermerà i tagli di tasse" già fatti, "cercherà di farne ulteriori e darà stimoli alla crescita con gli investimenti". Quanto al debito, che secondo le stime Ocse è arrivato al 156% (lordo), Padoan ricorda che "noi siamo al 133%" e che altre stime "sono fuori luogo. Il debito italiano è assolutamente sostenibile e sta iniziando a scendere".
Commissione Ue: 'Ora tutto più difficile, ma il posto della Grecia è nella zona euro' - La Commissione Ue "rispetta la scelta democratica" della Grecia, ma "non c'è una facile via d'uscita" ed anche se l'esecutivo Ue è "pronto a continuare a lavorare" con la Grecia "non può andare avanti senza un mandato dell'eurogruppo". Lo dice il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, nel priomo commento di Bruxelles dopo il referendum greco. "La stabilità dell'eurozona - ha aggiunto - non è in discussione" e "una cosa è chiara, il posto della Grecia era e resta nell'Eurozona". "Il 'sì' - ha proseguito - avrebbe dato un segnale positivo" mentre "il 'no' rende le cose più complicate" perché "c'è distanza tra la Grecia e gli altri paesi dell'eurozona".
Il profilo di Varoufakis, il ministro greco dimissionario fuori dagli schemi
Mattarella: 'Scenari inediti, ora responsabilità' - I cittadini greci hanno preso una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione Europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d'ora, senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica", dice il capo dello Stato Sergio Mattarella.
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