Un tribunale di Mosca ha rimandato al 5 febbraio l'inizio del processo, inizialmente in programma per oggi, che vede il leader dell'opposizione russa Alexiei Navalny accusato di diffamazione nei confronti di un veterano della Seconda guerra mondiale: lo ha detto l'avvocata di Navalny, Olga Mikhailova, secondo cui il rinvio è dovuto al fatto che il dissidente è stato posto in isolamento in carcere per 14 giorni a causa dell'epidemia di Covid.
Navalny è stato arrestato domenica in un aeroporto di Mosca non appena tornato dalla Germania, dove è stato curato dopo un avvelenamento con una neurotossina per il quale si sospettano i servizi segreti russi. L'arresto è stato chiesto dal Servizio penitenziario federale che a fine dicembre, quando il dissidente era ancora in Germania, lo ha accusato di non essersi presentato davanti al giudice di sorveglianza a Mosca due volte al mese come previsto da una controversa condanna a tre anni e mezzo con la condizionale inflittagli nel 2014. Navalny rischia ora di vedersi revocare la condizionale e di scontare la pena in carcere. Altri guai giudiziari pendono però sulla sua testa.
L'inchiesta per diffamazione è stata lanciata a giugno perché Navalny in un tweet ha definito "vergogna del Paese" e "traditori" un veterano e altre persone apparse in un video filo-Cremlino a favore della riforma costituzionale dello scorso anno. La riforma, tra le altre cose, ha eliminato per Putin il limite di due mandati presidenziali consecutivi spianando al presidente russo la strada per rimanere potenzialmente al potere fino al 2036.
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