KlubRadio, l'ultima radio indipendente ungherese silenziata a mezzanotte dal governo di Viktor Orban, questa mattina non ha trasmesso, almeno sulla frequenza analogica utilizzata finora. Ma Andras Arato, direttore e proprietario dell'emittente, non si è dato per vinto e ha iniziato a trasmettere sulla piattaforma internet della radio mandando in onda l'Inno alla Gioia, l'inno ufficiale dell'Unione europea, riporta il giornale indipendente online Index. Un sfida aperta a Orban dopo che anche l'Ue si è detta "seriamente preoccupata" e oggi ha annunciato una lettera a Budapest per chiedere la ripresa delle trasmissioni.
Poco prima di cessare le trasmissioni, Arato ha salutato gli ascoltatori esprimendo la sua rabbia contro Orban per la decisione di silenziare la radio, e la redazione ha scandito con un conto alla rovescia gli ultimi secondi di vita delle trasmissioni sul canale consueto. Poi il silenzio, ma per poco. Mezzora dopo è stato inviato un messaggio sul gruppo Facebook creato per l'occasione: il lavoro continua, non è la fine ma solo un cambiamento.
In Ungheria la legge prevede che l'Autorità controlli l'uso delle frequenze e i contenuti dei media. E il motivo formale della revoca della licenza a Klubradio, che ha visto respinto il suo ricorso dalla Corte di giustizia di Budapest, è che non aveva notificato in tempo i contenuti trasmessi.
Intanto, l'Ue ha chiesto all'Ungheria di consentire a KlubRadio di continuare a trasmettere. Lo ha detto un portavoce dell'Esecutivo Ue. "Quando l'Ungheria applica le norme Ue sulle frequenze dovrebbe rispettare la carta dei diritti fondamentali, che includono la libertà di espressione, informazione e di impresa", ha detto Christian Wigand. La Commissione ha chiesto "via lettera" che le frequenze sospese "con motivazioni giuridiche molto discutibili" da Budapest, "possano continuare a essere utilizzate" evitando "danni irreparabili al padrone delle frequenze".La radio ungherese ha chiuso stanotte le trasmissioni dopo il ritiro della licenza.
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