Un vertice telefonico tra i leader occidentali è in programma per fare il punto sugli ultimi sviluppi della crisi in Ucraina. Lo si apprende da fonti del governo tedesco. Alla conferenza telefonica che si terrà nel pomeriggio prenderanno parte il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Boris Johnson e il presidente polacco Andrzej Duda. Ai colloqui parteciperanno anche i capi dell'Ue e della Nato.
In mattinata il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito che vi è un rischio reale di un conflitto armato in Europa dato che il numero delle truppe ai confini dell'Ucraina "salgono" e i tempi di reazione di un eventuale attacco "scendono".
Ma ha anche messo in guardi dal pericolo di "azioni ibride", comprese quelle "cibernetiche", o a un tentativo di "ribaltare il governo di Kiev", sottolineando l'alto numero di agenti d'intelligence russi presenti in Ucraina. Per il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia può avvenire "in qualsiasi momento", anche durante le Olimpiadi invernali, che sono in corso a Pechino.
Joe Biden in una intervista alla Nbc ha affermato che "i cittadini americani devono partire ora" dall'Ucraina. "Non e' come avere a che fare con una organizzazione terrorista, abbiamo a che fare con uno dei piu' grandi eserciti del mondo, e' una situazione molto differente e le cose potrebbero impazzire velocemente", ha ammonito riferendosi alla minaccia russa, mentre l'ambasciata Usa a Kiev lanciava una allerta analoga.
Ma Kiev minimizza. "Non c'è nulla di nuovo in questa dichiarazione, non è la prova di un qualche cambiamento radicale della situazione". Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba. Non è la prima volta in questa crisi che le autorità ucraine minimizzano o contraddicono le affermazioni del presidente americano.
Il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu, incontrando a Mosca il suo omologo britannico Ben Wallace, ha dichiarato che "la situazione militare e politica in Europa sta diventando sempre più tesa" e che "non è colpa" della Russia: lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "Sono lieto di accoglierla a Mosca, al ministero della Difesa della Russia. La situazione militare e politica in Europa sta diventando sempre più tesa e non è assolutamente colpa nostra", ha detto Shoigu a Wallace secondo lo Tass. "Noi non del tutto e non sempre capiamo le cause dell'aumento di questa tensione. Tuttavia, vediamo che essa sta crescendo", ha affermato Shoigu. Il ministro russo - sempre stando alla Tass - ha chiesto ai Paesi occidentali di "dare un contributo alla riduzione di queste tensioni" e di "smettere di fornire massicciamente armi all'Ucraina".
Intanto la Russia ha invitato il personale non essenziale nella sua ambasciata in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalla Tass.