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Venezuela, una taglia da 100mila dollari per catturare González

Venezuela, una taglia da 100mila dollari per catturare González

Il leader antichavista, che rivendica aver vinto le elezioni presidenziali, è in viaggio verso l'Argentina

CARACAS, 03 gennaio 2025, 13:32

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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     Il Corpo investigativo scientifico, criminale e forense del Venezuela, Cicpc, ha emesso poco fa una taglia da 100mila dollari statunitensi per chiunque contribuisca alla cattura del leader dell'opposizione venezuelana, Edmundo González Urrutia, attualmente rifugiato in Spagna.

    Secondo la principale agenzia statale investigativa venezuelana, González Urrutia è accusato di "cospirazione, complicità in atti violenti contro la Repubblica (del Venezuela), falsificazione di documenti, riciclaggio, mancato riconoscimento delle istituzioni statali, istigazione alla disobbedienza alle leggi e associazione a delinquere, tra gli altri". González, che ha 75 anni, ha assicurato più volte che tornerà in Venezuela per assumere la presidenza, il prossimo 10 di gennaio, al posto di Nicolás Maduro.

    Ex diplomatico, Gonzalez si è rifugiato in Spagna sin da settembre, poco dopo che le autorità venezuelane avevano emesso un mandato d'arresto contro di lui. Lo scorso dicembre ha ricevuto il premio Sacharov 2024 per i diritti umani del Parlamento europeo, insieme a Corina Machado, la leader del movimento di opposzione 'Plataforma unitaria democratica'. 

    I vertici chavisti hanno assicurato che lo arresteranno se ritornerà in Venezuela e la taglia da 100mila dollari emessa e pubblicata poco fa sulla pagina Instagram del Cicpc sembra confermare tale intenzione. 
   

In viaggio verso l'Argentina

   Nel frattempo, la stampa di Buenos Aires ha informato che Gonzalez Urrutia è in viaggio verso l'Argentina, dove dopodomani incontrerà il presidente, Javier Milei.

     Secondo i media argentini, durante l'incontro Milei dovrebbe esprimere a González il suo sostegno, a sei giorni dalla data prevista per la fine del mandato del presidente Maduro, ovvero il 10 gennaio prossimo.

    Milei è stato uno dei primi presidenti a riconoscere González Urrutia come legittimo vincitore delle presidenziali dello scorso anno, accusando il governo di Nicolás Maduro e del ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, Diosdado Cabello, di aver commesso una "massiccia frode".

    Da allora i rapporti tra Buenos Aires e Caracas sono precipitati ai minimi storici, con l'espulsione del corpo diplomatico argentino dal Venezuela, la vicenda dell'ambasciata con all'interno 5 rifugiati politici antichavisti cui è negato un lasciapassare e, lo scorso 8 gennaio, l'arresto di un gendarme argentino in Venezuela.

 

Caracas blindata per l'insediamento di Maduro

     Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro si insedierà per un nuovo mandato in una Caracas militarizzata. Il governo ha infatti previsto uno spiegamento straordinario di forze dell'ordine e forze armate per "per garantire la pace" durante la cerimonia del prossimo 10 gennaio.

     Saranno almeno 20mila gli agenti e militari mobilitati per la sicurezza nella città nei numerosi posti di sorveglianza e controllo istallati già a partire dal giorno 2 gennaio. Si tratta in maggioranza di uomini addestrati, dotati di armi speciali e con capacità di risposta immediata e dispiegamento tattico, sottolineano i media vicini al governo.

     "Mentre gli altri ingannano e minacciano noi ci addestriamo ed educhiamo per difendere la Patria", ha affermato il ministro degli Interni Diosdado Cabello nel corso di una cerimonia pubblica, in un messaggio interpretato come un 'avviso' per le opposizioni. La coalizione conservatrice - che contesta l'elezione di Maduro il 28 luglio e rivendica la vittoria alle urne del candidato Edmundo González Urrutia - ha infatti annunciato che i leader antichavisti saranno a Caracas per l'insediamento presidenziale.

     "Fate sapere a tutti coloro che hanno intenzione di animare rivolte che la risposta sarà forte, immediata e brutale", ha avvertito Cabello

Machado convoca alla protesta

    María Corina Machado, da parte sua, ha indetto una grande manifestazione in vista della cerimonia di insediamento di Maduro, il prossimo 10 gennaio, invitando i cittadini a scendere contemporaneamente in piazza per cantare l'inno nazionale.

     "Tutto il Venezuela sarà in strada, abbracciandosi in un bellissimo e potente rito di libertà, in tutto il Venezuela, paesi e città e in tutte le città del mondo dove c'è un venezuelano, allo stesso tempo noi grideremo la gloria al bravo popolo", ha detto Machado in un video pubblicato su X.

    L'ex deputata liberale ha insistito sul fatto che il candidato presidenziale González Urrutia, sostenuto dalla coalizione di opposizione Piattaforma unitaria democratica (Pud), è risultato vincitore delle elezioni, nonostante il Consiglio nazionale elettorale (Cne), controllato dal chiavismo al potere, abbia proclamato la rielezione di Maduro.

    "Li abbiamo sconfitti politicamente, elettoralmente e spiritualmente, la verità, la ragione e la bontà hanno trionfato", ha aggiunto Machado, osservando che la "sconfitta finale" del governo di Maduro è "molto vicina".

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