di Manuela Tulli
Pace, riconciliazione, speranza. Il Papa non si stanca di chiedere la fine della guerra e lo fa anche nella Veglia Pasquale assicurando che "la paura, il dolore e la morte non avranno l'ultima parola". Resta con il cuore in Ucraina il Pontefice che stasera era presente alla celebrazione ma senza presiederla. Una scelta per non affaticare troppo Francesco che, dopo i doppi riti sia Giovedì che Venerdì Santo, domani celebrerà la Messa in piazza San Pietro e pronuncerà la benedizione 'Urbi et Orbi'.
Il Papa, alla fine dell'omelia, si è rivolto anche direttamente al sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, presente in basilica con alcuni parlamentari: "In questo buio che voi vivete, signor sindaco, signori e signore parlamentari, il buio oscuro della guerra e della crudeltà, tutti noi preghiamo con voi questa notte, preghiamo per tante sofferenze. Noi soltanto possiamo darvi la nostra compagnia, la nostra preghiera e dirvi coraggio e vi accompagniamo. Possiamo anche dirvi la cosa più grande che oggi si celebra": "Cristo è risorto" ha detto il Papa pronunciando queste ultime parole in ucraino.
E il Sabato Santo, che per i cristiani è il giorno del "silenzio", non ferma la diplomazia vaticana. Il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha incontrato proprio Fedorov, il sindaco di Melitopol che era stato rapito l'11 marzo scorso, dopo che le truppe di Vladimir Putin avevano preso il controllo della città (era stato poi liberato il 16 marzo).
All'incontro in Vaticano, dove si è parlato della situazione in Ucraina, erano presenti anche tre parlamentari: Maria Mezentseva, Olena Khomenko , Rustem Umerov. Lo ha fatto sapere l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che dopo le polemiche sulla Via Crucis al Colosseo, esprime "apprezzamento" perché la Santa Sede ha scelto di cambiare il testo, dando spazio al silenzio e alla preghiera, di quella stazione contestata, nella quale hanno portato insieme la croce una donna ucraina e una russa.
Il Papa, nella Veglia Pasquale, ha chiesto di portare Gesù Cristo "nella vita di tutti i giorni: con gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra; con opere di riconciliazione nelle relazioni spezzate e di compassione verso chi è nel bisogno; con azioni di giustizia in mezzo alle disuguaglianze e di verità in mezzo alle menzogne.
IL MESSAGGIO DI MATTARELLA - "Lo spirito pasquale rinnova nelle coscienze l'invito a mantenere viva la speranza e saldo l'impegno per una pace fondata sulla giustizia, mentre il messaggio che Vostra Santità instancabilmente diffonde a difesa della dignità della persona costituisce per tutti, credenti e non credenti, una feconda fonte di ispirazione all'impegno per l'altro e verso l'altro". E' un passaggio del messaggio che Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Papa Francesco per la Pasqua.
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