"L'Ucraina ha bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo in videocollegamento al Global Policy Forum dell'Ispi a Milano. "Ciò che vogliamo è la fine della guerra e che la nostra terra non appartenga a nessun altro. Stiamo proteggendo i nostri obiettivi e valori comuni con l'Europa. Per noi questo è un fattore unificante e credo che sia per questo che abbiamo ricevuto lo status di candidato. L'Ue deve solo considerarci un partner alla pari". "Per favore, sosteneteci", ha detto facendo riferimento a una domanda dell'ex premier Mario Monti sul voto di domani in Parlamento. "Ciò che vogliamo è la fine della guerra e che la nostra terra non appartenga a nessun altro. Stiamo proteggendo i nostri obiettivi e valori comuni con l'Europa. Per noi questo è un fattore unificante e credo che sia per questo che abbiamo ricevuto lo status di candidato. L'Ue deve solo considerarci un partner alla pari". Per eventuali trattative con la Russia ci servono "garanzie di sicurezza per il futuro - ha detto Zelensky -, e crediamo che l'Italia dovrebbe essere tra i garanti. Ringraziamo per il sostegno il governo italiano". "Per favore, sosteneteci", ha aggiunto Zelensky.
"Sono in corso dei negoziati difficili per sbloccare i porti ucraini", ha detto poi Zelensky all'Unione Africana.
Zelensky: 'Settimana storica, avremo risposta da Ue su candidatura'
LE NOTIZIE DAL CAMPO
I russi vogliono prendere il Lugansk entro domenica. Dopo settimane di assedio, la campagna di Mosca per la conquista dell'oblast del Donbass si avvicina a una svolta. Nelle città gemelle di Severodonetsk e Lysychansk si stanno combattendo "battaglie decisive e la leadership russa chiede che le sue truppe raggiungano i confini amministrativi della regione entro il 26 giugno", ha spiegato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar. "Ora - ha aggiunto - l'esercito russo ha lanciato praticamente tutte le sue forze e mezzi per assaltare gli insediamenti circostanti. Stanno cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e di circondarle". I filorussi hanno rivendicato la conquista di Toshkivka, sulla sponda occidentale del fiume Siverskiy Donets. Da lì potrebbero cercare di spezzare le linee di difesa e lanciare l'assalto decisivo a Lysychansk, dove il presidente Volodymyr Zelensky ha compiuto nelle scorse ore una visita in segreto per "vedere di persona come evolve la situazione" e incoraggiare le truppe al fronte. Severodonetsk, invece, è ormai di fatto nelle mani di Mosca, anche se resta lo stallo armato con i difensori della fabbrica chimica Azot, asserragliati nei bunker insieme a più di 500 civili, tra cui una quarantina di bambini. I raid proseguono sul resto dell'Ucraina, da Kharkiv a Kryvyi Rih, la città natale di Zelensky, nella stessa regione meridionale di Dnipropetrovsk dove per oltre 40 ore è bruciato un deposito di carburante bombardato sabato, provocando almeno tre vittime. Attacchi missilistici hanno preso di mira anche Odessa, distruggendo un deposito alimentare.
A Mariupol distrutta, intanto, la situazione umanitaria resta drammatica, con acqua e cibo che mancano per migliaia di persone. Le forze di Kiev, dal canto loro, continuano la controffensiva a sud e avrebbero colpito una piattaforma di trivellazione nel Mar Nero della società Chernomorneftegaz, che ha la sua base in Crimea. Secondo il bilancio russo, almeno sette persone risultano disperse, mentre altre 94 sono state evacuate e tre risultano ferite.
LA BOZZA DEL VERTICE UE
"L'Ue ribadisce il forte sostegno all'Ucraina per la sua resilienza economica, militare, sociale e finanziaria" e "richiama la Russia al ritiro immediato e incondizionato di tutte le sue truppe dall'intero territorio ucraino secondo i confini internazionalmente riconosciuti". E' quanto si legge nella prima bozza del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, nel capitolo relativo all'Ucraina. Si tratta di una bozza provvisoria che, domani, sarà sul tavolo del Consiglio Affari Generali, a Lussemburgo, mentre nelle prossime ore, nel testo, sarà inserita la posizione del vertice riguardo alla concessione a Kiev dello status di candidato.
L'Ue, si legge ancora nella bozza, resta fortemente impegnata a provvedere ad un ulteriore supporto militare per aiutare l'Ucraina nella sua azione di auto-difesa contro l'aggressione russa e nella sua azione di difesa dell'integrità e sovranità territoriale". Il testo, nel paragrafo dedicato all'Ucraina, al punto 8, fa esplicito riferimento alla invio di ulteriori aiuti militari a Kiev e, in un periodo messo tra parentesi spiega che "a tal fine l'Ue fa appello all'aumento del sostegno militare nell'ambito del fondo European Peace Facility.
"Questo è un segnale potente che dovrebbe essere sentito oltre i nostri confini, e un segno della nostra forza e unità, e il sostegno a questi tre paesi, Ucraina, Moldavia e Georgia, dovrebbe essere notato in particolare a Mosca", ha detto l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell al termine del consiglio Affari Esteri in Lussemburgo parlando del "momento storico" che sta vivendo l'Europa, con la raccomandazione della Commissione di concedere la prospettiva europea ai tre Paesi. "I ministri oggi hanno rinnovato l'impegno ad aiutare militarmente Kiev: la guerra continua, continuerà e ogni giorno vi è un pesante fardello in termini di vite umane, sembra che Putin voglia distruggere l'ucraina fisicamente, azzerare la stessa idea di nazione ucraina". "Dobbiamo sostenere l'Ucraina fino a che serve, chiedendo però una tregua per esportare i cereali", ha precisato.
'USATE ARMI VIETATE'
Un'analisi del New York Times Times ha mostrato - intanto - "l'uso diffuso da parte della Russia in Ucraina di armi a grappolo vietate da alcuni trattati internazionali". "Le relazioni con gli Stati Uniti - scrive nel frattempo Dmitry Medvedev - sono a zero Kelvin. Ora non abbiamo relazioni con loro. E non c'è bisogno di scongelarle oggi, nè di negoziare con loro. Lasciateli correre o strisciare. E loro lo apprezzano come un favore speciale". Lo ha scritto sui social Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia e alleato del presidente Putin, parlando della prospettiva di ulteriori negoziati sui trattati nucleari. Lo riporta il Guardian. "Come persona che ha avuto un rapporto diretto con lo START-3 (trattato per la riduzione degli armamenti nucleari tra Usa e Federazione Russa) e lo ha firmato nel 2010, ritengo che il momento per nuovi negoziati sia il più inopportuno", ha aggiunto.
BONOMI INCONTRA A KIEV ZELENSKY
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E' quanto emerge da un post ufficiale del presidente sul proprio profilo Instagram e Telegram. L'incontro - spiega il video - è dedicato alla partecipazione degli imprenditori italiani alla ricostruzione per il dopoguerra in Ucraina. "Per noi è importante che i produttori italiani si presentino sul nostro mercato con una nuova potente ondata", scrive Zelensky sui social. Bonomi è accompagnato nella visita dall'ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo. Nel video, postato da Zelensky, si vede il momento in cui l'ambasciatore Zazo e il presidente di Confindustria Bonomi incontrano il presidente Zelensky, in una stanza probabilmente del palazzo presidenziale, si stringono la mano e alcuni momenti della riunione, con i partecipanti seduti intorno ad un grande tavolo. Nell'occasione della visita a Kiev, Bonomi, insieme a Zazo, ha incontrato anche il viceministro dell'energia ucraino Demchenkov Yaroslav. Lo fa sapere lo stesso Yaroslav, che ha pubblicato una foto sul proprio profilo Twitter, in cui scrive: "Sono lieto di aver incontrato due veri amici dell'Ucraina, Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina, e Carlo Bonomi, presidente di Confindustria". "Abbiamo firmato un accordo con il Governo ucraino nel quale mettiamo a disposizione le nostre filiere per ricostruzione - ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato da Rai Uno in collegamento dalla capitale ucraina -, anche con "l'apertura di un ufficio di delegazione permanente di Confindustria presso l'ambasciata italiana a Kiev proprio per aiutare le imprese italiane in questo percorso di riavvicinamento all'Ucraina". "E' un incontro molto importante" ha aggiunto, rievocando le parole di Mario Draghi secondo cui "solo con i valori della libertà e della democrazia si può avere sviluppo economico e sociale".
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