Nonostante i limiti e i divieti
all'accesso a Internet e le autorità che hanno bloccano
l'accesso alle app di Instagram e WhatsApp, gli iraniani hanno
risposto agli appelli online degli attivisti e si sono radunati
oggi per le strade della città di Ardabil (nordovest). A
testimoniarlo i video condivisi su Twitter.
Commercianti hanno scioperato a Saghez, città natale di Mahsa
Amini nella provincia del Kurdistan (nord-ovest), e a Mahabad
(nord), secondo il media online 1500tasvir, che denuncia le
violazioni dei diritti umani.
"Le studentesse del villaggio di Ney a Marivan (ovest) hanno
appiccato incendi in strada e gridato slogan anti-governativi",
ha scritto Hengaw, un gruppo per i diritti dei curdi iraniani
con sede in Norvegia. I giovani hanno manifestato anche nelle
università di Teheran, Isfahan (sud) e Kermanshah (nordovest),
secondo le immagini condivise online.
Le proteste in Iran sono esplose dopo la morte di Mahsa
Amini, la 22enne curda iraniana, deceduta tre giorni dopo il suo
arresto da parte della polizia morale per non aver indossato
correttamente il velo islamico.
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