"Secondo la Sharia, per coloro che
lottano contro Dio e il Profeta e opprimono le altre persone
sulla terra non c'è altra punizione oltre che l'impiccagione, il
taglio di mani e piedi oppure l'esilio". Lo ha affermato il
portavoce della Magistratura iraniana, Massoud Setayeshi, scrive
l'agenzia Irna, aggiungendo che si basano sulla Sharia - la
legge di Dio per l'Islam - tutte le recenti condanne alla pena
di morte, per 'Muharebeh' (lotta contro Dio), emesse per gli
arrestati durante le dimostrazioni anti governative che
proseguono da oltre tre mesi in Iran.
Le dichiarazioni del funzionario arrivano in reazione alla
condanna internazionale contro le recenti impiccagioni di Mohsen
Shekari e Majidreza Rahnavard, due manifestanti poco più che
ventenni condannati a morte per 'Muharebeh'. Decine di
manifestanti arrestati durante le dimostrazioni di questi tre
mesi sono stati condannati a morte e attendono che la sentenza
venga eseguita.
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