"Purtroppo è stato ritrovato senza vita il corpo di Angelo Zen. Abbiamo già provveduto ad informare la famiglia e attraverso la nostra Ambasciata in Turchia ad avviare le procedure di rientro della salma in Italia. Mi stringo al dolore dei suoi cari". Lo scrive il ministro Antonio Tajani in un tweet.
Angelo Zen, consulente orafo veneto 60enne, era in Turchia per lavoro quando si e' verificato il tremendo sisma che ha sconvolto il sud del Paese, al confine con la Siria. Secondo gli ultimi contatti avuti con i familiari era a Kahramanmaras, la citta' turca di un milione di abitanti, epicentro del sisma, rasa al suolo dalla scossa. Lì la mattina successiva all'ultimo contatto avrebbe dovuto incontrare un socio turco per discutere di lavoro. L'uomo risiedeva a Maerne di Martellago, nel veneziano, insieme alla seconda moglie, e per giorni si era sperato che fosse tra i sopravvissuti.
E' stato individuato da una unità cinofila del soccorso alpino della Guardia di Finanza italiana il corpo di Angelo Zen, l'imprenditore veneto di 60 anni disperso in Turchia dal giorno del terribile sisma che ha colpito anche la Siria, con un numero complessivo di morti accertati che supera i 41 mila e ancora migliaia di dispersi. I finanzieri inviati dal ministero degli Esteri a supporto della Protezione civile italiana hanno scavato incessantemente da lunedì tra i resti del Safron Hotel, l'albergo di 8 piani dove alloggiava Zen completamente distrutto dal sisma.
Una donna di 27 anni è stata estratta viva dopo 258 ore ore dalle macerie a Kahramanmaras, la città epicentro del sisma che il 6 febbraio ha colpito il confine tra la Turchia e la Siria. Lo riportano i media turchi.
Una 17enne è stata estratta viva dalle macerie. Il salvataggio è avvenuto della provincia turca di Adiyaman: lo riporta l'agenzia di stampa statale del Paese, Anadolu. Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia è salito intanto a 36.187. Lo ha reso noto l'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu.
Ieri una madre e i suoi due bambini erano stati estratti vivi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie di uno degli edifici che è crollato a causa del terremoto ad Antiochia, una delle città del sud est della Turchia più colpite dal sisma Dieci giorni schiacciati sotto i resti di un palazzo sbriciolato, poi il miracolo. Quasi contemporaneamente è stata tratta in salvo, dopo 227 ore sotto le macerie, una donna di 74 anni, Cemile Kekec, a Kahramanmaras, un'altra delle città più colpite dal sisma, dove ieri mattina era stata salvata anche una 45enne. Sono oltre 8.000 le persone che in Turchia sono state estratte vive dai resti dei palazzi crollati.
Diventa preoccupante intanto il fenomemo dei tentati rapimenti in ospedale di bambini feriti dal sisma. Dopo lo sventato sequestro di Aya, la neonata trovata viva tra le macerie ancora attaccata al cordone ombelicale, un nuovo episodio è stato segnalato nel distretto di Samandag, nella provincia di Hatay. La polizia turca ha arrestato un uomo che cercava di portare via un bambino da un ospedale fingendo di essere un funzionario di polizia. Il personale si è accorto che il suo tesserino era falso e ha chiamato gli agenti. All'uomo sono state trovate carte d'identità militari e di polizia false, oro e denaro in lire turche, dollari ed euro per un valore di circa 6.500 dollari.
Alcuni genitori della regione hanno espresso all'Afp il loro allarme per i presunti rapimenti di bambini. Lunedì il ministro della Famiglia turco Derya Yanik ha dichiarato che almeno 1.362 bambini sono stati separati dalle loro famiglie a causa del terremoto.
Terremoto in Turchia, i soccorritori ucraini trovano una sopravvissuta tra le macerie
Il bilancio delle vittime per ora ha superato le 41mila persone ma è destinato ad aumentare quando le ricerche si fermeranno mentre, in Turchia, i feriti sono in tutto più di 105mila. I soccorritori continuano a lavorare anche mentre cala la notte, ma la zona colpita dal terremoto è incessantemente interessata da scosse di assestamento, ne sono state registrate 3.858 dal giorno del sisma, il 6 febbraio, di cui quasi 400 di magnitudo tra 4 e 5, e l'agenzia turca per l'emergenza e i disastri Afad ha definito la situazione "fuori dall'ordinario".
Gli edifici in parte crollati o rimasti fortemente danneggiati a causa del violento terremoto sono 50.576 e devono essere demoliti con urgenza, ha affermato il ministro dell'Ambiente turco Murat Kurum facendo sapere che le autorità hanno ispezionato finora più di 387.000 palazzi nelle dieci province del sud est anatolico colpite dal terremoto. La città di Gaziantep ha il maggior numero di edifici che necessitano di essere demoliti subito, quasi 12.000, seguita da Hatay (10.991) e Kahramanmaras (10.777). Mentre le ricerche vanno ancora avanti, la Turchia continua a ricevere solidarietà a livello internazionale dopo che oltre 100 Paesi hanno inviato aiuti fin dal primo giorno. Il Regno Unito si è impegnato a fornire un nuovo pacchetto di aiuti da 25 milioni di sterline (28 milioni di euro) per le popolazioni della Turchia e della Siria colpite dal sisma, portando il totale stanziato da Londra a 42,8 milioni di sterline (48 milioni di euro).
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Giovedì il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si recherà nella capitale turca per esprimere solidarietà da parte dell'Alleanza Atlantica mentre il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan ha visitato Ankara per mostrare vicinanza dopo il sisma. La Turchia ha ringraziato l'Armenia definendo la visita "significativa". Yerevan ha mandato 100 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione turca colpita dal sisma mentre una squadra di 28 soccorritori armeni è al lavoro nelle zone terremotate. Già la scorsa settimana, per permettere l'arrivo di aiuti alle regioni turche colpite, era stato aperto un valico sul confine turco-armeno, chiuso da 30 anni a causa delle relazioni problematiche tra Ankara e Yerevan per varie questioni, tra cui la negazione del genocidio armeno da parte della Turchia.