I servizi di sicurezza britannici per una serie di errori e negligenze hanno perso "una significativa opportunità che avrebbe potuto impedire" l'attentato alla Manchester Arena durante il concerto di Ariana Grande del 22 maggio 2017 costato la vita a 22 persone.
E' la conclusione dell'inchiesta pubblica condotta da Sir John Saunders sull'antiterrorismo dell'MI5 e della polizia. E' stato confermato quanto già emerso nelle indagini: l'attentatore suicida Salman Abedi era da anni nel radar dei servizi di sicurezza prima di compiere la strage. Figlio di oppositori libici anti-Gheddafi cui il Regno Unito aveva a suo tempo dato asilo si era avvicinato sotto gli occhi di tutti ad ambienti jihadisti ispirati dall'Isis. I familiari delle vittime hanno parlato di una "conclusione sconcertante" contenuta nel rapporto. Si chiude così una delle diverse inchieste condotte per fare piena luce sull'attacco.