Patrick Zaki sale sul palco del cinema in piazza Maggiore a Bologna, salutato dal sindaco Matteo Lepore. La segretaria del Pd Elly Schlein, a sorpresa, si è seduta in prima fila, arrivando da dietro. "Finalmente sono qui, sono molto felice, sono felice di essere in piazza Maggiore. Questo luogo significa molto per me, per la mia libertà. Voglio ringraziare tutte le persone di Bologna". Così Patrick Zaki parlando dal palco del cinema in piazza Maggiore a Bologna, a fianco del rettore Giovanni Molari e del sindaco Matteo Lepore. La piazza, piena di persone in attesa del film, è gremita. "Come tutti i cittadini e le cittadine bolognesi avevo piacere di venire ad ascoltare il saluto di Patrick in questa piazza importante, la prima in cui ci siamo mobilitati il giorno stesso in cui è stato arrestato". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha seguito dalla platea del cinema in piazza il breve saluto dell'attivista egiziano. Schlein era insieme a Roberto Morgantini, fondatore delle cucine popolari e non è salita sul palco.
La vita nuova di Patrick Zaki si materializza nell'aula dell'VIII centenario del rettorato, alla sera di un giorno "da segnare sul calendario dei diritti umani", per Amnesty International, al termine del "viaggio più importante della mia vita", come ha detto lui appena atterrato a Malpensa. Fin qui si era visto nelle sagome e negli striscioni gialli sparsi per Bologna, poi il suo volto, quando è uscito dal carcere, era apparso sugli schermi, in collegamento dall'Egitto o nei servizi televisivi sulle udienze in tribunale. L'aereo lo ha portato a Milano, il rettore Giovanni Molari e la professoressa Rita Monticelli lo hanno abbracciato stretto e lo hanno ricondotto nella città che per oltre tre anni, più di mille giorni, ha sperato per lui a distanza, ravvivando di continuo la campagna per la sua liberazione. Finalmente presente, libero. "Finalmente sono qui, è un sogno che si avvera dopo tutti questi anni. Non ci sono parole che possano descrivere come mi sento", ha detto nel rettorato, subito dopo aver ricevuto la pergamena di laurea e un augurio dal rettore: "Una vita libera e indipendente, senza farsi tirare per la giacchetta. E' bello averlo qui, l'Università è un luogo di libertà e pluralismo".
Nella affollata conferenza stampa Zaki in realtà le parole le ha trovate: ha ricordato il sostegno di cui ha goduto dalla città che chiama "la mia seconda casa: ho visto questo sostegno in tre anni e si è visto anche al Cairo". E poi: "Ringrazio le autorità italiane e egiziane, le ong, la società civile. i vertici dello stato italiano fino alla presidente del consiglio", ha detto. Ricordando subito l'altra causa che riguarda Italia ed Egitto: "Giustizia per Giulio Regeni". E ancora: "La mia è stata una storia di successo, ma in Egitto ci sono ancora centinaia di persone in prigione, chiediamo che vengano rilasciate. Meritano la grazia presidenziale come me". Già la giornata era iniziata con parole di ringraziamento, come a raffreddare le polemiche sul rifiuto del volo di Stato, pronunciate all'aeroporto del Cairo. "Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto". Anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha sottolineato come Patrick abbia "più volte ringraziato e manifestato apprezzamento per gli sforzi fatti a ogni livello, istituzioni italiane comprese, perché arrivasse questo giorno. Ora - ha detto Noury, arrivato anche lui a Bologna ad accogliere il 32enne - è il momento che noi ringraziamo lui: per aver resistito al carcere, per averci spronato ad agire ogni giorno, per non aver mai dimenticato gli altri prigionieri di coscienza egiziani, per aver reso possibile la più grande campagna per un prigioniero di coscienza del XXI secolo".
La tappa a Milano
"E' il giorno più importante della mia vita, ci vediamo a Bologna". Sono le prime parole di Patrick Zaki, arrivato all'aeroporto di Malpensa, tra una folla di cronisti. "Sono contento di essere in Italia, ci vediamo a Bologna", ha aggiunto Zaki sorridente, per poi mostrare le dita in segno di vittoria. Ad attenderlo la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise, il rettore dell'Università di Bologna Giovanni Molari e la professoressa Rita Monticelli, che sono saliti su un van con lui per portarlo a Bologna.
"Ben arrivato, Patrick. Il rettore e la professoressa Monticelli accolgono Patrick all'aeroporto di Malpensa, insieme partiranno subito per Bologna. Prima tappa in Rettorato! Qui Patrick Zaki incontrerà la stampa e gli sarà consegnata la pergamena della laurea che ha conseguito a distanza il 5 luglio". Così sui social l'Alma Mater Studiorum dà il benvenuto all'attivista egiziano, neo-laureato.
"La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il primo ministro egiziano, Moustafà Madbouly. Nell'incontro bilaterale, a margine della conferenza di Roma, Meloni ha rinnovato i ringraziamenti al presidente Al Sisi per la grazia concessa a Patrick Zaki. L'incontro si è focalizzato sulla forte collaborazione tra Roma e Il Cairo, sul contrasto all'immigrazione illegale e sugli investimenti italiani in Egitto". E' quanto riferiscono fonti diplomatiche durante il summit internazionale in corso alla Farnesina.
La partenza, 'Grazie all'Italia'
Il volo Egyptair MS705 Il Cairo-Milano Malpensa con a bordo Patrick Zaki, un Boeing-737, è decollato alle 14.14 egiziane (le 13.14 in Italia) dalla capitale egiziana, quindi con quasi 20 minuti di ritardo ma arrivo schedulato alle 16.43 italiane, quindi in leggero anticipo rispetto alle 16.50 previste, come risulta dall'applicazione Flightradar24. "Adesso si vola", ha scritto Patrick rispondendo a una domanda dell'ANSA confermando di essere a bordo. "Sono felice di essere sulla via verso l'Italia. Un grazie a Bologna, un grazie a tutti, un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento", sono state le sue prime parole giunto stamani al terminal 3 dell'aeroporto del Cairo.
"Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto", detto Patrick Zaki a giornalisti all'aeroporto del Cairo. "Sono veramente emozionato di essere qui", ha premesso. "Un grazie alla diplomazia italiana in Egitto", ha aggiunto citando l'Ambasciatore d'Italia al Cairo, Michele Quaroni, e il consigliere Marco Cardoni.
"Auguratemi buona fortuna, spero di essere lì in poche ore": lo ha detto Patrick Zaki entrando all'aeroporto del Cairo assieme alla fidanzata Rény Iskander e alla sorella Marise. A salutarli all'esterno del terminal 3 c'era la madre di Patrick, la signora Hala, visibilmente commossa, e il padre George. La "buona fortuna" che il ricercatore egiziano si è augurato era implicitamente ma chiaramente legata al fatto che la revoca del suo divieto di espatrio doveva essere formalizzata solo oggi a mezzogiorno ora egiziana, quindi meno di due ore prima del decollo con un volo Egyptair per Milano Malpensa da prendere per poi proseguire in auto verso Bologna. Ancora ieri uno dei suoi avvocati aveva ricordato all'ANSA che l'unico modo per accertarsi della revoca di un divieto di espatrio, in Egitto, è quello di fare il tentativo di passare al controllo passaporti con un biglietto aereo, come sta facendo Patrick.
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