Sopravvissuta alla Shoah, è stata uccisa con un colpo alla testa dai terroristi di Hamas in un kibbutz nel sud di Israele. Gina Smiatichova aveva 90 anni ed è una delle 1.400 vittime del massacro del 7 ottobre, di cui ogni giorno emergono le storie e le vite interrotte nel più brutale dei modi.
Gina era nata in Cecoslovacchia nel 1933 e fu rinchiusa da bambina nel campo di concentramento di Terezin, vicino a Praga, tristemente noto proprio per i suoi 13mila prigionieri bambini. Il Memoriale di Terezin la ricorda oggi sui suoi social, mentre a raccontare la sua fine ai media è stato il nipote, Shmulik Harel. L'anziana signora viveva nel kibbutz di Kissufim, nella zona di Eshkol, a ridosso della Striscia di Gaza.
"Decine di terroristi sono entrati a Kissufim e hanno fatto irruzione nelle case. Dall'esterno urlavano 'Idf, Idf'", fingendosi soldati dell'esercito israeliano, "affinché ci sentissimo al sicuro e uscissimo fuori. Ma la maggior parte dei residenti sospettava che ci fosse qualcosa che non andava", ha spiegato Harel. Anche Gina aveva cercato di restare al sicuro. L'uomo era al telefono con lei poco prima che i terroristi irrompessero in casa sua e ha potuto sentire le sue ultime parole.
"Le abbiamo parlato solo pochi secondi. Ci ha detto che si era nascosta nel rifugio di casa e che aveva paura", ha raccontato il nipote. Ma i terroristi di Hamas l'hanno scovata e trascinata dal rifugio al soggiorno. Lì, nel centro della sua casa in Israele, Gina scampata alla furia nazista è stata uccisa a sangue freddo da Hamas con una pallottola alla testa.
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