"Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzionata, diciamo 'attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rtl 102.
"Netanyahu sta certamente seguendo la linea dura. Ci sono decine di migliaia di vittime civili. Hamas sta usando il popolo palestinese come scudo, vuole che Israele abbia una reazione più dura per poi dire, 'ecco isoliamo Israele'. Questo è il disegno di Hamas. Non bisogna cadere nella trappola di Hamas. Noi diciamo fare degli attacchi mirati e cercare di ridurre i danni alla popolazione civile. Ma questo non ha nulla a che fare con il diritto di Israele ad attaccare Hamas, in discussione non è il diritto di difendersi ma le vittime civili", ha detto ancora Tajani a Rtl 102.
"Abbiamo deciso di incrementare il nostro contributo di 10 milioni di euro, che si aggiungono ai 10 milioni già stanziati a dicembre per la popolazione civile palestinese", ha annunciato il ministro Tajani nel question time alla Camera. "Queste risorse - ha affermato il vicepremier - andranno a coprire le esigenze prioritarie nel settore salute e della sicurezza alimentare a Gaza, e consentiranno di finanziare nuovi progetti delle organizzazioni italiane in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Vigileremo affinché gli aiuti giungano ai civili che ne hanno bisogno e non cadano in mani sbagliate". La priorità del governo italiano "è fare tutto il possibile per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza". "La situazione umanitaria - ha detto Tajani - nella Striscia si fa sempre più drammatica. Il popolo palestinese sta pagando il prezzo della brutale aggressione di Hamas che degli innocenti continua a farsi scudo. L'85% della popolazione ha dovuto lasciare le proprie abitazioni. Ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con i terroristi. La crisi umanitaria potrebbe ulteriormente aggravarsi con il diffondersi di epidemie, causate dalla scarsità di acqua potabile, medicinali e servizi igienici adeguati".
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