Si stima che siano circa 1.900 gli ordigni nucleari tattici in possesso di Mosca, che ha annunciato esercitazioni ai confini dell'Ucraina per il possibile utilizzo di questi ordigni. E' quanto emerge da dati resi noti dall'Ispi, secondo i quali il numero di bombe analoghe negli arsenali degli Stati Uniti sarebbe di gran lunga inferiore. Il motivo è che le armi convenzionali più avanzate possono distruggere con la stessa efficacia i bersagli designati scongiurando le conseguenze negative dell'uso dell'atomica.
La dottrina nucleare di Mosca prevede la possibilità di impiegare ordigni atomici nel caso che venga messa in pericolo "l'esistenza stessa dello Stato", sia con armi nucleari sia con attacchi convenzionali.
Per arma nucleare tattica si intende un ordigno progettato per essere utilizzato sul campo di battaglia in diverse situazioni belliche, con un potenziale inferiore rispetto alle armi nucleari strategiche, che hanno invece una funzione deterrente e hanno come obiettivo regioni molto più vaste, anche fuori dal campo di battaglia. Sono queste testate, per esempio, che sono montate sui missili intercontinentali russi puntati contro gli Stati Uniti e su quelli americani contro il territorio russo. Le testate tattiche moderne, tuttavia, possono raggiungere una potenza più volte superiore a quella degli ordigni americani sganciati nel 1945 sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Si tratta di testate che è possibile collocare su vari tipi di missili normalmente utilizzati per trasportare esplosivi convenzionali. In particolare, nel caso di Mosca, quasi una testata tattica su due sarebbe installata su missili cruise e siluri in dotazione alla Marina russa.
Lo scorso anno Mosca aveva detto di aver cominciato a trasferire testate tattiche e missili Iskander per il loro trasporto sul territorio dell'alleata Bielorussia. Il 25 aprile scorso il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che già "diverse decine" di questi ordigni si trovano nel Paese e che Minsk e Mosca risponderanno immediatamente con tutti i tipi di armi in caso di attacco esterno. Quindi ipotizzando anche l'impiego di bombe atomiche.
La Russia e gli Usa insieme possiedono quasi il 90% delle 12.500 testate strategiche e tattiche nel mondo, distribuite fra i nove Paesi che ne sono in possesso. Mosca ha un leggero vantaggio, con 5.900 ordigni, seguiti dagli Usa con 5.200. Molto distanziati tutti gli altri, a partire dalla Cina, con 410, la Francia e la Gran Bretagna. Gli altri Paesi del club atomico sono Pakistan, India, Israele e Corea del Nord.
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