"La Nato sta conducendo esercitazioni per attacchi nucleari contro il territorio russo vicino al confine", ha dichiarato il generale Vladimir Kulishov, capo del Servizio di frontiera dell'intelligence della Federazione (Fsb) in un'intervista a Ria Novosti in occasione della Giornata della Guardia di frontiera. "L'attività di intelligence della Nato sta aumentando vicino al confine russo, l'intensità dell'addestramento sta aumentando, vengono elaborati scenari di operazioni contro la Federazione, compresi attacchi nucleari", ha detto. Kulishov ha affermato che una tale situazione richiede l'adozione di misure adeguate.
L'Ucraina ha dato via libera all'arrivo di istruttori militari francesi sul suo territorio. La decisione dopo un incontro in videocollegamento tra i ministri della Difesa Umerov e Lecornu. Una mossa, dopo le parole del segretario generale della Nato Stoltenberg sull'uso da parte di Kiev dei missili forniti dai Paesi Nato per colpire la Russia. 'La Nato sta cadendo in un'estasi militare. Le nostre forze armate sanno cosa fare', ha detto il portavoce del Cremlino Peskov. L'Ue divisa. Il premier ungherese Orban contro le sanzioni a Mosca rischia di paralizzare Bruxelles. La Lituania rilancia l'allarme su possibili attentanti russi agli alleati della Nato.
In serata Kiev ha precisato che l'invio di istruttori francesi in Ucraina è "ancora in fase di discussione" con Parigi. "Dal febbraio 2024, l'Ucraina ha espresso interesse per la prospettiva di ricevere istruttori stranieri in Ucraina", si legge in una nota del ministero ucraino della Difesa. "Al momento stiamo ancora trattando con la Francia e altri paesi sul tema. - continua la nota - abbiamo iniziato a lavorare internamente sui documenti rilevanti in modo da non perdere tempo nel coordinare le questioni burocratiche quando la decisione verrà presa".
Intanto dure critiche aI segretario generale della Nato Jens Stoltenberg da parte del governo russo. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha detto che "ha oltrepassato i suoi poteri" parlando dell'uso dei missili forniti dai Paesi Nato per colpire il territorio russo, mentre il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha sottolineato che le parole del suo segretario dimostrano che la Nato è direttamente coinvolta nel conflitto in Ucraina, e sta aumentando il livello dell'escalation. "La Nato sta flirtando con la retorica militare e cadendo in un'estasi militare", ha detto Dmitry Peskov, aggiungendo che "le nostre forze armate sanno cosa fare, e continuano l'operazione militare speciale per prevenire tutte le minacce".
La presa di posizione di Stoltenberg sulla possibilità che gli ucraini usino le armi alleate per colpire il territorio russo è "inusuale". Lo sostiene una fonte diplomatica alleata. "Si tratta di un importante contributo alla discussione, che è in corso, ma il suo ruolo non è quello di dare le linee guida agli alleati", nota la fonte. La decisione infatti se permettere l'uso offensivo delle armi resta nelle mani del Paese che fornisce gli aiuti a livello bilaterale. Gli alleati, all'inizio del conflitto, hanno "concordato" che la Nato non sarebbe dovuta diventare "parte della guerra", ha aggiunto
Oggi, in una conferenza stampa a Sofia, il segretario della Nato ha puntualizzato che l'Alleanza "non cerca il conflitto con la Russia". "Non abbiamo piani di dispiegare truppe Nato in Ucraina o di inviare capacità aeree nello spazio aereo ucraino, quello che facciamo in Ucraina non rende la Nato parte del conflitto", ha sottolineato, indicando che l'Alleanza "ha due obiettivi: sostenere l'Ucraina e prevenire l'escalation del conflitto".
"L'Ucraina ha le mani legate a causa delle restrizioni all'uso delle armi" fornite dall'Occidente" ha spiegato Stoltenberg, aggiungendo che "spetta agli Alleati decidere sulle restrizioni" all'uso delle armi consegnate all'Ucraina. Questa non è una decisione della Nato, è una decisione presa dai singoli alleati", che finora "hanno preso decisioni diverse".
"Il mio messaggio è che penso che sia giunto il momento di considerare alcune delle restrizioni" all'uso delle armi da parte di Kiev, "perché l'Ucraina ha diritto all'autodifesa" e, "secondo il diritto internazionale, questo include il diritto di colpire obiettivi militari legittimi al di fuori dell'Ucraina", ha evidenziato.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è appellato agli omologhi europei ribadendo la necessità di "un intervento rapido e di forte sostegno militare" a Kiev. E' quanto si apprende da fonti europee a margine del Consiglio Affari esteri in corso a Bruxelles.
Kuleba ha aperto il suo intervento in videocollegamento mostrando ai ministri Ue la foto di un ragazzino il cui padre è stato ucciso nell'attacco russo che nel fine settimana ha colpito un centro commerciale a Kharkiv, provocando decine di vittime civili e ingenti danni alle strutture civili.
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