Israele chiede l'evacuazione dei residenti di diversi villaggi nel sud del Libano e fa sapere di aver ucciso un comandante dell'unità missilistica anticarro di Hezbollah dell'area di Ghajar, Muhammad Khalil Aliyan, in un attacco aereo a Burj Qallawiyah, nel Libano meridionale. Lo scrive Haaretz.
Nelle ultime 24 ore l'aeronautica militare israeliana ha attaccato circa 150 obiettivi di Hezbollah e Hamas, tra cui edifici militari, centri di comando, depositi di armi, posti di osservazione e lanciatori, ha riferito inoltre l'esercito.
Hezbollah da parte sua ha affermato che i suoi combattenti hanno lanciato quattro attacchi contro posizioni israeliane, tra cui gli insediamenti di Liman e Gesher HaZiv e la città di Kiryat Shmona. Lo riporta Al Jazeera. Gli attacchi sono avvenuti mentre il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, avrebbe aperto le porte alla diplomazia con Israele. Lo riporta Haaretz.
Secondo una fonte, nel suo discorso di mercoledì, Qassem sembrava aver dato il via libera ai negoziati per il cessate il fuoco. Tuttavia, raggiungere un accordo potrebbe richiedere settimane o mesi, ha detto la fonte, chiarendo che "tutta l'attività diplomatica, anche se si intensificherà nei prossimi giorni, non porterà a un rapido cambiamento sul campo". Qassem ha comunque sottolineato che il gruppo continuerà a combattere contro Israele "finché non gli verranno offerte condizioni di cessate il fuoco che riterrà accettabili".
Una fonte di Hamas afferma invece che il gruppo respinge la proposta di tregua a breve termine a Gaza. "L'idea di una pausa temporanea nella guerra, solo per riprendere l'aggressione in seguito, è qualcosa su cui abbiamo già espresso la nostra posizione. Hamas sostiene una fine permanente della guerra, non una temporanea", ha detto all'AFP Taher al-Nunu, un leader senior del movimento.
Media, arrestata una coppia israeliana con l'accusa di spionaggio per l'Iran
È stata presentata un'incriminazione contro una coppia della città del centro di Israele, Lod, accusata di aver svolto missioni di raccolta di informazioni per conto dell'Iran. Lo comunicano lo Shin Bet e la polizia, come riportano i media israeliani. Si tratta dell'ultimo di una serie di casi di presunto spionaggio a favore di Teheran resi noti nelle ultime settimane. Rafael e Lala Guliyev, entrambi di circa 32 anni, hanno svolto missioni di raccolta di informazioni su siti di sicurezza e infrastrutture nazionali, oltre ad aver pedinato una studiosa presso un think tank sulla sicurezza con l'intenzione di farle del male.
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