"L'Italia è al fianco di Kiev nell'impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa ucraina". Lo ha detto Antonio Tajani alla Conferenza degli Ambasciatori, sottolineando che si lavora per "una seconda conferenza di pace a cui partecipi anche la Russia con partner come Cina, India e Brasile". Il ministro ha ricordato che nella riunione dei ministri degli Esteri del G7 di Fiuggi "abbiamo ribadito la centralità del sostegno alla sicurezza energetica dell'Ucraina e alla sua ricostruzione". Ed è un impegno che "ci vede in prima linea, in vista della Conferenza sulla Ricostruzione che ospiteremo a Roma a luglio".
"La nostra presidenza del G7 ha coinciso con una delle congiunture più complesse dalla fine della Seconda guerra mondiale, segnata dal protrarsi della guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente. Il governo, guidato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha reso il G7 una cabina di regia operativa e concreta su tutte le principali crisi internazionali, aprendolo al dialogo con i Partner da tutti i continenti. Ci siamo mossi avendo sempre chiari i cardini della nostra azione: un convinto atlantismo ed europeismo". ha aggiunto Antonio Tajani.
"Il 2025 deve essere finalmente un anno di pace. In Medio Oriente, lavoriamo per la de-escalation, il cessate il fuoco e il rilancio del processo politico" ha proseguito Tajani. "Lavoriamo per rilanciare il processo politico per arrivare a due Stati in grado di convivere in pace e sicurezza e siamo pronti a fare la nostra parte per la ricostruzione, anche in una missione Onu a guida araba", ha sottolineato Tajani. "La popolazione di Gaza continua a soffrire. Mentre lavoriamo per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi, siamo in prima linea nell'assistenza alla popolazione", ha poi aggiunto il ministro, ricordando l'impegno italiano con il progetto Food for Gaza.
"Abbiamo messo in moto una gara di solidarietà tra istituzioni, organizzazioni della società civile, imprese, agenzie delle Nazioni Unite del polo di Roma. E grazie al loro generoso impegno, abbiamo portato tanti aiuti alimentari e sanitari nella Striscia. Inoltre abbiamo anche donato al Programma Alimentare Mondiale 15 camion destinati a occuparsi della distribuzione degli aiuti dentro Gaza, dove resteranno", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Il discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella
"Siamo di fronte al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla XVII edizione degli Stati generali della diplomazia in corso alla Farnesina. "Viene spontaneo chiedersi quale posto abbia la diplomazia in questo contesto, rispetto ad atteggiamenti e a forze - anche di natura non statuale - che si propongono di intaccare la cornice di norme e principi statuiti per assicurare ai membri della comunità internazionale interazioni stabili e ordinate secondo regole riconosciute e valide per tutti. Non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di perseguire e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei loro cittadini. Tema che appare di rinnovata attualità a fronte di operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica". ha aggiunto Mattarella. "Unione Europea e Alleanza Atlantica hanno segnato e segnano nel profondo la collocazione della Repubblica nello scenario internazionale - ha proseguito Mattarella - . Dalla coerenza di queste scelte è derivata larga parte dell'autorevolezza conquistata dall'Italia con la ricostruzione morale e materiale del Paese all'indomani della Liberazione".
"La stabilità di un posizionamento la rinveniamo nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11. Diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l'esercito delle libertà democratiche, ripudio della guerra, perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati. Di qui l'integrazione d'Europa, le Convenzioni internazionali, di qui le Corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell'applicazione degli ordinamenti" ha detto il presidente della Repubblica.
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