Alla vigilia del 31/o anniversario del sollevamento dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale (Ezln) nello Stato messicano del Chiapas, il suo leader storico, conosciuto come il subcomandante Marcos, è ricomparso a San Cristobal de las Casas sfidando la criminalità organizzata e le forze di sicurezza di fronte alle violenze senza precedenti che stanno investendo il Messico.
In un suo intervento, il subcomandante Marcos - il cui vero nome è Rafael Sebastián Guillén Vicente, ed è anche noto come subcomandante Galeano - ha assicurato che "le comunità zapatiste del Chiapas non saranno sottomesse né dalle bande criminali né dalle forze di sicurezza dello Stato".
Marcos ha ripercorso la lotta degli zapatisti che arrivarono a Città del Messico il primo gennaio 1994 e ha assicurato che "la loro resistenza rimane indistruttibile di fronte alle minacce costanti" e ha aggiunto che "la resistenza dei popoli indigeni rimane una speranza di fronte al crollo dell'ordine costituito e al venir meno della coesione sociale".
Ha poi lanciato un allarme per l'ambiente e in particolare per "le foreste che stanno morendo", accusando di sfruttamento "un sistema capitalista che "dà priorità ai profitti di pochi a scapito del benessere umano". Ha anche affermato, riferendosi al conflitto in corso a Gaza, che " "è urgente, importante e necessario" fermare la guerra.
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