Un "lupo solitario" con un passato nell'esercito Usa, radicalizzatosi negli ultimi anni e unitosi all'Isis prima dell'estate scorsa, che aveva pianificato inizialmente di colpire famiglia e amici dopo una spirale di crisi, tra divorzi e debiti.
È il profilo tratteggiato da Fbi e amici di Shamsud-Din Jabbar, il 42enne texano ucciso dalla polizia dopo aver falciato decine di persone che festeggiavano il Capodanno a New Orleans col suo pick-up a noleggio battente la bandiera del Califfato.
A illuminare meglio le sue intenzioni sono i cinque video postati su Facebook tra l'1.29 e le 3.02 del primo gennaio, poco prima della strage, mentre guidava da Houston - dove viveva da solo in un quartiere musulmano in cui si era spostato un anno fa - a New Orleans. Nel primo filmato Jabbar spiega che in precedenza aveva pianificato di fare del male alla sua famiglia e ai suoi amici, ma era preoccupato che la copertura mediatica non si sarebbe concentrata sulla "guerra tra credenti e miscredenti", come ha riferito il vicedirettore aggiunto dell'Fbi Christopher Raia in una conferenza stampa.
L'attentatore sostiene anche di essersi unito all'Isis prima dell'estate scorsa e di aver fornito le sue ultime volontà e il testamento. Probabilmente altri elementi arriveranno dai tre cellulari e dai due laptop legati a lui e recuperati dagli investigatori.
In un video di alcuni anni fa è lui stesso a raccontare di essere nato e cresciuto a Beaumont, in Texas, e di vivere a Houston. "Sono rimasto qui tutta la mia vita, ad eccezione dei viaggi per l'esercito", dice vantando orgogliosamente il suo passato militare. In questo filmato posa davanti a uno schermo su cui è scritto a grandi lettere la parola "Disciplina". Jabbar afferma di aver "imparato" nell'esercito "cosa significa essere reattivi e prendere tutto sul serio (...) per assicurarsi che le cose vadano bene".
Secondo il Pentagono, è stato nelle forze armate dal marzo 2007 al gennaio 2015, con una missione in Afghanistan dal febbraio 2009 al gennaio 2010 che gli ha valso la medaglia per la guerra contro il terrorismo creata per i soldati inviati in Iraq e in Afghanistan dopo l'11 settembre. Quindi era entrato nella riserva dal 2015 al 2020, col grado di sergente maggiore.
In quegli anni, dal 2015 al 2017, aveva frequentato l'università di stato della Georgia ottenendo una laurea in informatica. Dal 2021 al 2024 aveva lavorato per la società Deloitte et Touche: nel suo profilo aziendale interno, cita una sura del Corano "che spiega come i musulmani fedeli saranno ricompensati da Dio". Tra le sue attività passate anche quella poco fortunata di agente immobiliare. Aveva alcuni precedenti per reati minori (un furto nel 2002, una guida con permesso scaduto nel 2005 e una in stato di ubriachezza nel 2015). Padre di tre figli, era stato angustiato da due divorzi difficili (2012 e 2022) e dai debiti degli ultimi tempi.
Amici e vicini lo ricordano come una persona gentile, non problematica, anche se molto devoto. Ma il marito della sua ex moglie ha ammesso che negli ultimi tempi si comportava "in modo strano, era completamente fuori". Suo fratello Abdur Jabbar, 24 anni, di Beaumont, lo ha descritto come "un vero tesoro, un bravo ragazzo, un amico, molto intelligente, premuroso", convertitosi all'Islam in giovane età. "Ma ciò che ha fatto non rappresenta l'Islam. Questa è più una forma di radicalizzazione, non religione", ha messo in chiaro.
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