Il Sudafrica si recherà
alle urne tra quattro giorni per votare in una elezione
nazionale che promette di essere la più combattuta e quella dal
risultato più incerto dalla fine dell'apartheid e dall'avvento
di Nelson Mandela, 30 anni fa. Un sondaggio della Social
Research Foundation (Srf) mostra che il sostegno all'African
National Congress (Anc), il partito al potere dall'avvento della
democrazia, è in calo, mentre il maggiore partito di
opposizione, Democratic Alliance (Da) e il nuovissimo partito
guidato dal controverso ex presidente del paese Jacob Zuma,
uMkhonto weSizwe (Mk) appaiono guadagnare punti a livello
nazionale.
Se il guadagno del Da appare essere a livello nazionale,
quello del partito 'cult' di Zuma, l'Mk, è concentrato, nei
sondaggi, nella provincia di origine del leader, il KwaZulu
Natal dove l'elettorato tende ad allinearsi con un partito
incentrato sulla difesa dei diritti degli Zulu, etnia a cui
appartiene anche Zuma, del loro re Misuzulu kaZwlethini e della
terra considerata parte del regno.
I sondaggi di Srf del 22 maggio davano una presunta affluenza
alle urne del 60%, all'Anc il 40,8% dei consensi, al Da il 27,2%
e al nuovissimo Mk il 13,3% dei consensi. Non poco, tenendo
conto che un elemento chiave del manifesto dell'Mk è
l'abolizione dello stato di diritto.
In tutto saranno 52 i simboli sulla scheda elettorale, e a
pochi giorni dal voto l'incertezza sui risultati è altissima.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA