Carolina Ribera, figlia della ex
presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Añez, ha chiesto
all'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Michelle
Bachelet, di intercedere presso il governo del presidente Luis
Arce a La Paz per mettere fine a quella che ha definito "la
tortura" che sua madre starebbe subendo.
"Per la salute e la vita di mia madre e a causa
dell'ingiustizia della sua lunga carcerazione preventiva - ha
scritto Ribera in una lettera inviata a Bachelet e pubblicata
dal quotidiano Los Tiempos - le chiedo, la prego (...) di
intercedere presso il governo boliviano al fine di garantire per
lei possibilità di cura e una vita sana e libera da torture
fisiche e psicologiche"..
La figlia di Añez denuncia inoltre che la madre "è isolata
senza poter usufruire dell'assistenza necessaria alla sua
delicata salute, considerando che questa condizione è aggravata
dall'ingiusta reclusione di 282 giorni, e da una costante
aggressione psicologica finalizzata a demolirla emotivamente".
Durante gli oltre nove mesi che è stata in detenzione
preventiva, ricorda il giornale, Añez ha sofferto di vari
problemi di salute, ad esempio una crisi di ipertensione, mentre
in un'occasione si è ferita a un braccio affermando che non
voleva più vivere.
Lunedì un tribunale boliviano ha respinto per l'ennesima
volta una richiesta dei legali della ex capo di stato ad interim
di libertà provvisoria, ufficialmente per "rischio di fuga" e
possibile "ostruzione" del processo.
Anche per questo Ribera ha infine invitato Bachelet, che si
trova attualmente a Santiago del Cile, a "conoscere direttamente
le condizioni in cui si trova" Añez a La Paz.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA