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Argentina, Governo Milei ravviva polemiche sulla morte di Nisman

Argentina, Governo Milei ravviva polemiche sulla morte di Nisman

In un comunicato ricorda l'anniversario dell'"omicidio"

BUENOS AIRES, 19 gennaio 2024, 01:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il governo di Javier Milei ha ravvivato le polemiche in Argentina sulla morte del giudice Alberto Nisman avvenuta il 18 gennaio del 2015. In un comunicato ufficiale firmato dall'Ufficio della Presidenza si ricorda infatti la figura del giudice "a nove anni dal suo omicidio", un'affermazione contestata da settori che attribuiscono invece la causa della morte ad un suicidio.
    Il corpo di Nisman venne ritrovato nel bagno della sua abitazione con un foro di proiettile nella tempia e una pistola vicino al corpo. La prima perizia stabilì che non c'erano indizi che portassero all'ipotesi di un omicidio determinando quindi che si trattava di un suicidio.
    Successivamente la giudice Monica Feinn che portava avanti la prima istruttoria venne estromessa e l'intera causa girata al giudice federale Julian Ercolini. Una seconda perizia effettuata a oltre un anno di distanza determinò quindi che la morte di Nisman era dovuta a un omicidio e incriminò come principale indiziato l'assistente personale del giudice, Diego Lamorsino, che gli aveva fornito l'arma.
    Al momento della morte Nisman indagava su un presunto accordo tra l'esecutivo della ex presidente Cristina Kirchner e il governo iraniano per garantire l'impunità dei responsabili dell'attentato alla mutualità ebraica Amia in cui morirono 85 persone. Il processo di primo grado non è ancora concluso ragione per la quale non è possibile affermare ancora con certezza le cause della morte del giudice che rimangono oggetto di una disputa politica tra governo e opposizione.
   

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