"Che ci si può aspettare da
un asino se non un calcio". Il portavoce alla presidenza
argentina, Manuel Adorni, risponde per le rime alle ultime
dichiarazioni del ministro degli Esteri venezuelano, Yvan Gil,
che ha definito quello di Javier Milei come "un governo
neonazista assoggettato all'impero nordamericano". Infuria così
la tempesta diplomatica tra Buenos Aires e Caracas, per la
decisione dell'esecutivo di Nicolas Maduro di chiudere lo spazio
aereo a tutti i velivoli con matricola argentina.
"Ci rattrista che il popolo venezuelano sia governato da un
energumeno", ha poi rincarato la dose Adorni, spiegando che per
i vettori argentini "la chiusura dello spazio aereo venezuelano
comporta un notevole aumento dei costi dei voli per il Centro e
Nordamerica".
Il ministero degli Esteri da Buenos Aires intanto ribadisce
che è stata presentata una protesta presso l'Organizzazione
internazionale dell'aviazione civile (Icao), per la violazione
della Convenzione di Chicago, sulla libertà del traffico aereo e
che, sempre nell'ambito dell'Icao "verranno adottate le
contromisure adeguate a livello legale".
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