Il ministro degli Esteri della
Colombia, Luis Gilberto Murillo, ha reso noto che il Venezuela
ha subordinato la concessione di un salvacondotto per l'espatrio
dei 6 oppositori rifugiati da marzo nell'ambasciata argentina a
Caracas. Il governo di Maduro "ha chiesto che l'Argentina liberi
una persona molto vicina al chavismo e che l'Ecuador conceda un
'passaggio sicuro' a Jorge Glas (ex vicepresidente arrestato il
5 aprile scorso nell'ambasciata messicana di Quito) per lasciare
il Paese", ha spiegato Murillo.
Immediata la risposta del governo dell'Ecuador per voce della
ministra degli Esteri, Gabriela Sommerfeld, che ha dichiarato in
televisione che il Paese "non essere a favore dell'impunità,
della corruzione" né è "alleato del regime di Maduro. Questi
sono tre principi chiari per l'Ecuador". Poi ha aggiunto che "di
fronte a tale proposta l'abbiamo scartata già in agosto e
settembre. La Colombia e il Brasile ce l'hanno trasmessa,
volevano essere Paesi mediatori".
Poco fa un comunicato pubblicato sull'account ufficiale X del
presidente ecuadoriano, Daniel Noboa, ha confermato quanto detto
da Sommerfeld. "Il cittadino Jorge Glas Espinel, come altre
persone responsabili di crimini che hanno colpito famiglie
ecuadoriane, continuerà a scontare la sua pena in carcere, nel
rigoroso rispetto di quanto stabilito dalla legge", recita il
testo, aggiungendo che "questo tipo di 'negoziati' non
troveranno mai spazio nel nostro governo".
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