"I nostri Trattati sono molto chiari. Tutte le sentenze della Corte di giustizia Ue sono vincolanti e la legge Ue ha il primato sulla legge nazionale. Useremo tutti i poteri che abbiamo ai sensi dei Trattati per assicurarlo". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sulla sentenza della Corte costituzionale polacca. "Sono profondamente preoccupata", ha fatto sapere von der Leyen, spiegando di aver "dato istruzione ai servizi della Commissione di fare un'analisi approfondita e veloce" della decisione per decidere i passi successivi.
Ieri la Corte costituzionale polacca, guidata dalla giudice Julia Przylebska, ha sancito che alcune norme Ue sono incompatibili con la Carta Costituzionale polacca.
"I valori della pace e della libertà contraddistinguono il nostro continente. So che in questo momento alcuni paesi ci fanno soffrire e ci auspichiamo che rivedano le loro posizioni ma non possiamo permettere che nessuno dei 27 Paesi membri violi i trattati. Noi saremo totalmente inflessibili". Lo ha detto il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, intervenendo in videocollegamento all'European Youth Event (Eye2021).
Oggi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki assicura che la Polonia vuole rimanere nell'Unione europea. L'affermazione arriva un giorno dopo la sentenza della Corte costituzionale polacca sulla supremazia del diritto interno rispetto a quello Ue. "Il posto della Polonia è e sarà nella famiglia delle nazioni europee", ha detto il premier su Facebook, aggiungendo che l'adesione al blocco è stata "uno dei momenti salienti degli ultimi decenni" per la Polonia e l'UE.
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