Si è aperta a Istanbul una nuova udienza del processo contro
l'attivista per i diritti umani Osman Kavala incarcerato dal
2017. Il suo caso aveva recentemente creato una crisi
diplomatica a causa della minaccia da parte del presidente turco
Recep Tayyip Erdogan di espellere 10 ambasciatori occidentali
che avevano chiesto il suo rilascio.
Kavala è accusato di avere finanziato proteste anti
governative nel 2013 e di avere avuto un ruolo nel tentato colpo
di Stato del 2016. Nel 2020 la Corte europea dei diritti
dell'uomo (Cedu) aveva ordinato ad Ankara di rilasciarlo, ma la
Turchia non ha mai messo in pratica la sentenza. L'appello per
la scarcerazione presentato da 10 diplomatici occidentali - tra
cui Usa, Francia e Germania - si basava proprio sulla decisione
della Cedu ma ha scatenato l'ira del presidente turco che per
giorni ha minacciato l'espulsione degli ambasciatori per poi
fare un passo indietro tra pressioni internazionali e una rapida
svalutazione della lira turca. Il Consiglio d'Europa ha già
fatto sapere che se la Turchia non libererà Kavala come
richiesto dalla Cedu potrebbe aprire una procedura per
infrazione contro Ankara durante il suo prossimo vertice in
programma a fine novembre.
Imprenditore e filantropo, Kavala è noto per il suo impegno a
favore dei diritti della minoranza curda e armena di Turchia. Il
presidente Erdogan lo considera un oppositore e lo accusa con
tono di spregio di essere un rappresentante di George Soros per
via del rapporto tra Kavala e la fondazione del magnate
ungherese Open Society che nel 2018 chiuse i suoi uffici in
Turchia citando pressioni governative.
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