La protesta dell'Università del
Bosforo di Istanbul contro la nomina dei rettori da parte del
presidente Recep Tayyip Erdogan continua anche dopo un anno. Lo
annunciano studenti e professori che oggi hanno organizzato
dimostrazioni nel primo anniversario della contestazione del
decreto che impone alle università rettori di nomina
governativa.
Un anno fa, il prestigioso ateneo ha iniziato a manifestare
quando la presidenza della Repubblica scelse come rettore Melih
Bulu, accademico vicino a Erdogan e in passato candidato
deputato con il partito Akp del presidente turco. La protesta
chiede che siano le università in Turchia a scegliere i propri
rettori e non l'esecutivo, come prevede invece un decreto
approvato nel 2016 durante lo stato di emergenza dichiarato
all'indomani del fallito golpe.
La protesta dell'Università del Bosforo vanta una grande
partecipazione di studenti e docenti. In un anno molte delle
manifestazioni, fuori o dentro il campus universitario, sono
state violentemente represse dalle forze dell'ordine, nonostante
il carattere pacifico delle proteste. Alcuni dei professori
dell'ateneo sono stati licenziati a causa del loro sostegno al
movimento, centinaia di studenti sono stati detenuti per giorni
in prigione, mentre due di loro sono ancora in carcere dal 6
ottobre. Nei mesi scorsi, Erdogan aveva criticato la protesta
universitaria, definendo gli studenti "terroristi".
L'iniziativa dell'ateneo di Istanbul - tra i più prestigiosi
in Turchia e molto noto a livello internazionale anche per i
legami con l'università americana - ha ricevuto la solidarietà
di accademici da tutto il mondo.
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