Con lo stesso stile semplice ma diretto che l'ha trasformata in un'icona mondiale, Sanna Marin saluta, ringrazia e volta pagina. "E' stato un grande onore ma devo ammettere francamente che la mia resistenza è stata messa a dura prova in questi anni", è l'addio della più giovane, e famosa, premier finlandese nella prima conferenza stampa dopo la sconfitta elettorale subita domenica, quando il suo partito socialdemocratico è arrivato solo terzo con il 19,9% dei voti, dietro il centrodestra di Petteri Orpo e i sovranisti di Riika Purra.
Marin ha chiuso le porte a futuri incarichi politici che vadano al di là del ruolo di semplice deputata: domani lascerà la guida del governo e soprattutto non accetterà ruoli nel prossimo esecutivo a trazione liberista ma comunque, visti i risultati elettorali, probabilmente di larga coalizione. Per la premier 'rockstar', come era soprannominata anche in patria per la sua passione per il rock che le era costato un test antidroga dopo la partecipazione ad una festa in cui era stata vista ballare scatenata, già si parlava in Finlandia di un ruolo come ministro degli Esteri proprio in forza del suo impegno per l'ingresso di Helsinki nella Nato e per la sua popolarità all'estero. "Non credo sia probabile che io faccia parte della squadra ministeriale", ha tagliato corto però Marin.
Per la sua linea filo-europea e atlantista, la premier uscente era indicata dai rumors di Bruxelles anche come un possibile successore di Stoltenberg alla guida dell'Alleanza oppure, nel 2024, come candidata alla presidenza della Commissione europea. La sua posizione molto dura nei confronti della Russia per l'invasione in Ucraina un anno fa aveva acceso i riflettori sulla giovane ma decisa premier. Il suo video in cui affermava che "l'unica via d'uscita dal conflitto è che la Russia abbandoni l'Ucraina" era diventato virale per la sua stringata efficacia. Ma anche qui lei ha negato che le siano state fatte proposte: "Non mi è stato offerto un incarico internazionale. Continuerò a lavorare come deputato", ha chiarito, senza tuttavia smentire le sue ambizioni.
Nel frattempo anche la Finlandia gira pagina: ora tocca al liberista Orpo - che con il Partito di coalizione nazionale ha ottenuto il 20,8 per cento - essere il prossimo primo ministro ma dovrà prima trovare una maggioranza che lo sostenga tra i sovranisti dei Veri Finlandesi che hanno preso il 20,1 per cento e i socialdemocratici.
'I Veri Finlandesi passano dal gruppo Id a Ecr al Pe'
Il partito dei Veri Finlandesi, che alle elezioni dello scorso fine settimana ha raggiunto un risultato storico arrivando secondo e superando i socialisti della premier uscente Sanna Marin, ha comunicato di voler abbandonare il gruppo europeo di Identità e democrazia, guidato dal Leghista Marco Zanni, per spostarsi nel gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei di Ecr, la delegazione parlamentare del partito europeo presieduto da Giorgia Meloni. Lo riporta il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat.
"Nel Parlamento Ue vogliamo appartenere a un gruppo i cui partiti siano uniti dalla difesa senza compromessi della civiltà occidentale e dell'architettura della politica di sicurezza europea", spiega il partito in una nota riportata dal quotidiano. Per i Veri Finlandesi quello in Ecr è un ritorno. La loro delegazione ha già fatto parte di questo gruppo durante la legislatura del Parlamento europeo 2014-2019. Attualmente la loro delegazione all'Eurocamera è di soli due eurodeputati ma se alle prossime europee dovessero confermare i risultati ottenuti alle elezioni nazionali la loro delegazione potrebbe crescere in maniera significativa andando a ingrossare le fila dei conservatori.