Domenica scorsa, dopo che un
traghetto si è incagliato al largo della costa meridionale
svedese, circa 14.000 litri di carburante sono finiti in mare,
provocando un grave danno ambientale in una zona protetta, a
Horvik . Gli uccelli della zona sono i primi a essere colpiti,
con circa 500 volatili che presentano segni di lesioni a causa
del contatto con il petrolio.
Sul luogo dell'incidente sono intervenute associazioni di
volontari che si stanno adoperando per ripulire la costa. Tra
questi, Anders Borgman dell'associazione 'Soccorso in caso di
calamità - Uccelli e fauna selvatica': "È una situazione
deplorevole", ha dichiarato all'agenzia di stampa Tt, "Si
tratta di una sofferenza terribile inflitta a gli animali e
all'ambiente. Ora si comincia anche a capire l'entità del danno.
Il lavoro richiederà molto tempo, non si tratta di settimane, ma
di mesi" ha aggiunto.
Nel mentre, è stata aperta un'indagine per comprendere le
cause dell'incidente e le condizioni in cui si trovava la nave
Marco Polo prima di incagliarsi, domenica mattina, nella baia di
Pukavik. Due membri dell'equipaggio sono accusati di aver
operato in modo imprudente in mare: "Sussiste il sospetto che la
nave non fosse nelle condizioni adeguate per essere in mare in
queste circostanze" ha dichiarato il procuratore Adrien
Combier-Hog, intervistato dalla radio di servizio pubblico
svedese, Sveriges Radio.
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