In Serbia si vota domani per le
parlamentari anticipate, un voto sul cui esito sembrano esserci
pochi dubbi, con il Partito del presidente Aleksandar Vucic
grande favorito rispetto a una opposizione ancora divisa e
frammentata, sia a destra che a sinistra, e incapace di proporre
una alternativa credibile all'attuale politica della dirigenza
conservatrice. Un appuntamento elettorale quello di domani - nel
quale si vota anche per le amministrative in 65 Comuni, compresa
la capitale Belgrado - che Vucic ha presentato sempre più come
una sorta di referendum, invitando gli elettori a scegliere tra
la continuità di una politica di forte sviluppo economico,
investimenti e ammodernamento del Paese da una parte, e
dall'altra un ritorno indietro e a un passato fatto di
depressione economica, alta disoccupazione, diffusa corruzione e
umiliazione del Paese in campo internazionale. L'ultimo
sondaggio diffuso alla vigilia dei due giorni di silenzio
elettorale dava largamente in testa il Partito del progresso
serbo (Sns, conservatore) di Vucic con un 44,6% di consensi,
seguito a notevole distanza con il 23,6% dal movimento 'La
Serbia contro la violenza', principale cartello di opposizione
che ha tra i suoi leader di punta il potente ex sindaco di
Belgrado Dragan Djilas.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA