Sulla vicenda di Ilaria Salis,
portata in aula in tribunale in catene a Budapest, "questa volta
mi sembra che si sia ecceduto": si tratta di "violazione delle
orme comunitarie" e non è "in sintonia con la nostra civiltà
giuridica": lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio
Tajani, in un'intervista a Radio Anch'io. Secondo Tajani, "gli
avvocati devono chiedere gli arresti domiciliari in Italia", e
ha detto anche che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha
incontrato il padre di Ilaria, Roberto, e sta seguendo da vicino
il caso.
"Ho chiesto che ci sia il rispetto assoluto del diritto
comunitario, perché trascinare in quella maniera un detenuto mi
sembra che sia fuori luogo, non in sintonia con il nostro
diritto comunitario" e "il rispetto di un detenuto deve sempre
esserci". Se Ilaria Salis viene giudicata colpevole, "deve
scontare la pena, ma il rispetto della persona, anche di un
detenuto, deve esserci come di qualsiasi persona umana". "Non
vogliamo intervenire nella giustizia altrui, ma siamo
nell'Unione europea e ci sono diritti dei cittadini da
rispettare" e "lo dirà il nostro ambasciatore" a Budapest e lo
diremo al rappresentante diplomatico ungherese in Italia.
Della vicenda Salis, ha detto Tajani "abbiamo già parlato con
il governo dell'Ungheria. Nell'ultimo Consiglio europeo degli
Affari esteri ho consegnato un documento al governo ungherese,
chiedendo che si vigilasse sul rispetto delle regole". "Noi non
lasceremo la nostra concittadina in una condizione di mancato
rispetto" e su questo "non possiamo transigere".
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