(dell'inviato Luca Mirone)
Il commercio deve essere
un volano di crescita per Paesi più ricchi e per il resto del
mondo, quindi bisogna rispondere alle frizioni che ostacolano
gli scambi globali e la crescita sostenibile. Con questo spirito
la Calabria, domani e mercoledì, ospita la riunione dei ministri
del commercio G7 di cui Antonio Tajani ha la presidenza. Una
sorta di "stati generali del commercio mondiale" aperti non solo
al consueto gruppo delle economie più avanzate, ma anche a
partner considerati strategici di altri continenti: India e
Vietnam, Nuova Zelanda e Corea del Sud, Turchia e Brasile,
potenziali mercati di miliardi di persone.
E' la terza volta che il G7 si riunisce in questo formato e
Tajani ha voluto confermare questo filone di lavoro anche perché
l'Italia, ha ricordato, con l'export realizza il 40% del Pil. Il
confronto, tra leader politici, realtà imprenditoriali (il B7) e
organismi internazionali si articolerà su quattro direttrici
"cruciali per il futuro delle nostre economie", ha sottolineato
il titolare della Farnesina: "Rafforzare il sistema commerciale
multilaterale attraverso la riforma del Wto, assicurare parità
di condizioni sui mercati globali, incoraggiare la sostenibilità
ambientale nel commercio, migliorare la resilienza e la
sicurezza economica".
Particolare attenzione sarà dedicata al tema della "libertà
di navigazione", alla luce degli sconvolgimenti delle rotte
sulla via di Suez e del Mar Rosso provocati dagli attacchi degli
Houthi ai mercantili occidentali. Un fenomeno che ha rischiato
di paralizzare i porti è che è stato contenuto grazie alla
missione militare Ue Aspides, nata su impulso dell'Italia, ha
ricordato Tajani. Roma guarda come sbocco anche
all'Indopacifico, regione chiave anche per le catene di
approvvigionamento globali.
Convitato di pietra del G7 sarà Pechino, che con la sua
sovraccapacità industriale ed i sussidi alla produzione resta
uno dei dossier più spinosi. Tajani su questo è stato chiaro:
"La Cina è un competitor che spesso fa concorrenza sleale, ad
esempio in settori come l'acciaio", quindi l'Italia e l'Ue hanno
il diritto di "difendere la propria produzione". Allo stesso
tempo, non bisogna "chiudere" con il Dragone, perché
l'interscambio con un'economia così grande può anche portare
benefici. E' "una partita a scacchi", l'ha definita il
vicepremier.
Il programma della ministeriale in Calabria coinvolgerà anche
il porto di Gioia Tauro, il primo in Italia per traffico merci e
l'ottavo in Europa. Un punto di partenza, ha osservato Tajani,
per "guardare al Mediterraneo sempre di più come mare di
commercio e non come cimitero di migranti". Lo scalo sarà
visitato dai ministri e il capo della diplomazia italiana per
l'occasione presenterà anche l'iniziativa umanitaria 'Food for
Gaza'.
Con la ministeriale di Reggio e Villa San Giovanni la
Calabria ospiterà per la prima volta un evento del G7. Una
scelta fatta non a caso ma proprio per valorizzare ancora una
volta una regione del Sud (dopo la Campania con il G7 Esteri a
Capri e il summit dei leader in Puglia) e le sue grandi
potenzialità di sviluppo. "La Calabria e il Sud Italia - ha
sottolineato Tajani - saranno per due giorni la capitale
economica mondiale".
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