Le forze di sicurezza israeliane, nel corso dell'arresto in un ospedale ad Hebron (Cisgiordania) di un palestinese accusato di aver accoltellato un israeliano lo scorso mese, hanno ucciso il cugino del ricercato. Secondo i media l'uomo, Abdullah Shalaldeh si sarebbe opposto all'arresto del congiunto e avrebbe attaccato le forze di sicurezza.
Le forze di sicurezza israeliane, secondo quanto mostra un video proposto dai media, sono entrate nell'ospedale Al Ahli ad Hebron sotto copertura e travestiti da famiglia palestinese che accompagnava una congiunta incinta seduta su una sedia a rotelle, per compiere l'arresto di un palestinese sospettato di essere l'autore di un accoltellamento, Secondo l'esercito la squadra ha raggiunto la camera dove era ricoverato il ricercato Azzam Shaldallah per catturarlo: a quel punto sono stati attaccati da uno dei parenti che è stato ucciso. Quindi hanno lasciato l'ospedale dopo aver preso Shaldallah. Secondo il direttore dell'ospedale Jehad Shawar, mentre le forze di sicurezza arrestavano l'uomo, il cugino è entrato all'improvviso nella stanza dal bagno, ed è stato raggiunto da cinque colpi che lo hanno ucciso. "Questo è un crimine, è contro la legge internazionale, nessuno dovrebbe violare gli ospedali, ma Israele, lo fa", ha detto il direttore. L'operazione di oggi ricalca in maniera identica un'altra compiuta lo scorso 6 ottobre ma a Nablus. Anche in quel caso le forze di sicurezza entrarono sotto copertura nell'ospedale della città e catturarono un ricercato. Non ci furono però vittime. Ora l'esercito teme che ci possano essere disordini durante i funerali del congiunto del ricercato.
Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, in una nota ha affermato che ''Per gli attivisti del terrorismo non ci può essere alcun rifugio'.
Intanto la Corte Suprema d'Israele ha autorizzato la demolizione in Cisgiordania delle abitazioni di alcuni palestinesi responsabili di attentati mortali nei confronti di israeliani. Lo riferisce la radio militare. I giudici hanno accolto un solo ricorso.
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