Parte oggi ufficialmente in Libano la campagna di vaccinazione anti-covid dopo che nel fine settimana sono arrivate all'aeroporto di Beirut le prime 28mila dosi del vaccino sviluppato dalla Pfizer-BioNTech. Ma non mancano timori e polemiche per una gestione poco trasparente della campagna da parte delle istituzioni.
Lo riferiscono stamani media libanesi, affermando che i primi a ricevere il vaccino sono stati nelle ultime ore i membri dello staff sanitario dell'ospedale Rafiq Hariri di Beirut, da un anno il principale ospedale libanese in prima linea nella lotta anti-coronavirus.
Il Libano, che affronta la sua peggiore crisi economica negli ultimi 30 anni e che è attraversato da una profonda tensione sociale, ha registrato circa 4mila decessi formalmente attribuiti al Covid nel corso dell'ultimo anno.
Nei giorni scorsi le organizzazioni umanitarie locali e internazionali avevano lanciato l'allarme sui rischi che il numero finora estremamente ridotto di vaccini, rispetto a una popolazione residente di oltre sei milioni di persone, possa indurre la classe politica libanese a gestire la campagna di vaccinazione secondo le pratiche clientelari e poco trasparenti.
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