Torna a salire la tensione in Libano dopo che nelle ultime ore la lira locale ha perso ulteriormente valore rispetto al dollaro statunitense, mentre sono rincarati i prezzi del pane e della benzina in tutto il paese.
I media di Beirut riferiscono di episodi di tensione in varie regioni del paese sullo sfondo di rinnovate proteste popolari a seguito dei rincari dei beni di prima necessità.
Il sindacato dei panettieri ha fatto sapere nelle ultime ore che se non giungeranno rifornimenti di materie prime dall'estero, acquistate in valuta pesante, entro due settimane i forni smetteranno di produrre pane.
Analogamente, il sindacato dei benzinai aveva ieri avvertito di nuove possibili blocchi alla distribuzione di carburante nei prossimi giorni in vista di un razionamento dei combustibili.
Sul mercato di cambio, un dollaro è oggi scambiato a 33mila lire, un record negativo sorprendente considerando il fatto che la il dollaro veniva scambiato alla fine del 2019 al tasso fisso di 1.500 lire. La lira ha perso più del 95% del suo valore in due anni.
Il Libano è in default economico dal marzo 2000. Il sistema bancario libanese è fallito e da allora è stato di fatto imposto il controllo dei capitali in valuta pesante a piccoli e medi risparmiatori.
Il tasso di inflazione così come quello di disoccupazione continuano a salire in un contesto di perdurante tensione sociale e politica.
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