Kemal Pishvand, 41enne arrestato
durante le proteste antigovernative dello scorso anno in Iran,
ha affermato che gli attivisti si stanno preparando a protestare
in occasione dell'anniversario della morte di Mahsa Amini, la
22enne di origine curda che ha perso la vita il 16 settembre
scorso dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale
perché non portava il velo in modo corretto.
"Il regime della Repubblica islamica non è per niente forte
perché le sue fondamenta sono state minate", ha detto
l'attivista all'ANSA parlando dell'impatto delle proteste anti
governative esplose subito dopo la morte di Mahsa. "Con il
cambio di regime, tutti i problemi del Paese si risolveranno, il
popolo è in grado di ottenere tutte le libertà che vuole", ha
aggiunto Pishvand, che ha partecipato lo scorso anno alle
proteste nella sua città, Mahabad, nel Kurdistan iraniano, ed ha
perso l'occhio sinistro dopo essere stato colpito da un
proiettile di gomma durante la repressione.
L'attivista è stato successivamente brevemente imprigionato e
lo stesso è accaduto al figlio 14enne che partecipava alle
manifestazioni assieme al padre. "Dopo essere stato arrestato,
mio figlio è stato espulso dalla scuola e siamo rimasti sommersi
da problemi economici e medici", dice Pishvand spiegando i
motivi che lo hanno convinto a lasciare il Paese e a rifugiarsi
in Turchia, dove ancora si trova. "La popolazione attende
soltanto un'altra scintilla per far divampare nuovamente il
fuoco della protesta e scendere in piazza ancora una volta", ha
aggiunto.
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