A poco più di un anno dall'entrata in
vigore della legge sull'equo compenso (nel maggio 2023, ndr),
che intende garantire un pagamento "commisurato al valore della
prestazione ai professionisti che si interfacciano con
specifiche imprese - individuate per natura, dimensioni o
fatturato - e con la Pubblica amministrazione, o con società a
partecipazione pubblica, il Consiglio nazionale del Notariato è
il primo Ordine professionale ad aver dialogato e concluso i
primi accordi", giacché "ha siglato una convenzione
relativamente alle surroghe con quattro istituti bancari".
Lo si legge in una nota, nella quale si specifica che "il primo
istituto di credito di rilevanza nazionale che ha raccolto
questo invito è Intesa Sanpaolo, seguito da Banca Popolare di
Sondrio, Cassa Rurale di Ledro, Credito cooperativo Valdarno
fiorentino".
L'obiettivo della convenzione, sottolineano i notai, è "creare
una prassi comune, relativamente alla portabilità dei mutui su
tutto il territorio nazionale, volta a: - contenere i costi e i
tempi delle procedure, tutelando il rilievo sociale della
surroga che riguarda soprattutto cittadini e famiglie che hanno
contratto mutui per l'acquisto della prima casa; - garantire un
compenso proporzionato alla qualità e quantità del lavoro svolto
dai notai. Questo accordo con i quattro istituti di credito,
della durata di un anno e rinnovabile nel tempo, sarà operativo
dai primi giorni di ottobre 2024", si aggiunge.
"Sono contemporaneamente in corso interlocuzioni con tutti
gli altri istituti di credito operanti sul territorio
nazionale", chiosano i professionisti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA