Sono 253, tra ecclesiastici e laici, i partecipanti alla terza assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, dedicata al tema della pastorale familiare, inaugurata domenica con la messa di papa Francesco nella basilica vaticana e la cui discussione si è aperta lunedì mattina per durare le prossime due settimane.
I padri sinodali sono in tutto 191, suddivisi in tre categorie: 162 'ex officio' (i presidenti delle 114 Conferenze episcopali, i 13 capi delle Chiese orientali, i 25 capi dicastero della Curia romana, cui si aggiungono i presuli che fanno parte del 13/mo Consiglio ordinario del Sinodo), tre religiosi eletti dall'Unione dei Superiori generali e 26 membri di nomina pontificia. La provenienza dei padri dai cinque continenti è così ripartita: 42 dall'Africa, 38 dall'America, 29 dall'Asia, 78 dall'Europa e 4 dall'Oceania. Tra i 191 padri sinodali si contano 61 cardinali, un patriarca cardinale, sette patriarchi, un arcivescovo maggiore, 67 arcivescovi (tra cui due metropoliti, tre titolari e due emeriti), 47 vescovi (tra cui un titolare, due vicari apostolici, un esarca apostolico e un emerito), un vescovo ausiliare, un sacerdote prelato e sei religiosi.
Prendono parte a questa Assemblea sinodale altri 62 invitati provenienti da diverse culture e nazioni: 16 esperti o collaboratori del segretario speciale, 38 uditori e uditrici, otto delegati fraterni delle altre Chiese. Si è voluto dare particolare rilievo alla partecipazione di coppie di sposi, genitori e capi famiglie: complessivamente sono 13 le coppie di coniugi partecipanti, 12 tra gli uditori e una tra gli esperti.
Il calendario dei lavori prevede nella prima Congregazione generale che la "Relatio ante disceptationem", nella cui stesura si è tenuto contro dei contributi inviati dai padri sinodali e che diventa un testo di riferimento su cui lavorare durante gli interventi in aula. Durante il dibattito in aula, che avrà luogo nella prima settimana, a partire dalla seconda congregazione generale, si seguirà l'ordine tematico stabilito dall'"Instrumentum Laboris": il disegno di Dio su matrimonio e famiglia: la conoscenza della Sacra Scrittura e del magistero su matrimonio e famiglia; il Vangelo della famiglia e la legge naturale; la famiglia e la vocazione della persona in Cristo; la pastorale della famiglia e le varie proposte in atto; le sfide pastorali sulla famiglia; le situazioni pastorali difficili; le sfide pastorali circa l'apertura alla vita; la Chiesa e la famiglia di fronte alla sfida educativa. L'Instrumentum Laboris, pubblicato lo scorso giugno, è stato elaborato sulla base delle risposte giunte da tutto il mondo al questionario voluto dal Papa sulle tematiche familiari, anche le più difficili e controverse come le coppie gay, la contraccezione, le unioni di fatto, i figli di conviventi.
Ogni congregazione generale vedrà l'intervento di una coppia di sposi uditori, che porteranno la loro testimonianza di vita familiare. La "Relatio post disceptationem", al termine della prima settimana, costituirà la base per il prosieguo dei lavori della seconda settimana nei "circoli minori", che i padri prenderanno in esame in vista del Documento finale detto "Relatio Synodi". Questo documento, infine, sarà consegnato al Papa. Il Sinodo si concluderà domenica 19 ottobre con la messa del Papa in Piazza San Pietro in cui sarà beatificato Paolo VI.
La "Relazione del Sinodo" - che sostituisce le classiche "Propositiones" -, coadiuvata nei prossimi mesi da un secondo questionario indirizzato alle Conferenze episcopali, farà da base all'Instrumentum Laboris del Sinodo ordinario del 2015, quello che tirerà le fila dell'intero percorso e da cui deriveranno le decisioni del Papa sulla pastorale della famiglia.
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