Legge di stabilità sempre al centro dell'attenzione delle Regioni, con il governatore lombardo Maroni che propone a Renzi di applicare costi standard a tutti i capitoli di spesa, dalla Sanità alle Infrastrutture alle Attività produttive, e vedere regione per regione chi spreca e chi no. I tagli? "Piuttosto che aumentare tasse e ticket, partirebbe una forma di protesta fiscale", dice. Promette battaglia il presidente veneto Zaia, secondo il quale "Chiamparino e gli altri Pd nel giro di 10 ore hanno cambiato posizione", e annuncia che se la manovra sarà pubblicata così come è stata annunciata, la impugnerà davanti alla Consulta.
Zaia, Chiamparino ha cambiato idea in 10 ore - ''Chiamparino e gli altri del Pd nel giro di dieci ore hanno cambiato posizione, neanche la pattuglia acrobatica sa fare di meglio''. Intervistato dal Gazzettino, il governatore del Veneto Luca Zaia conferma la propria intenzione: ''Se in Gazzetta ufficiale trovo la Legge di stabilità così come ci è stata annunciata, io la impugno davanti alla Corte costituzionale, la ritengo lesiva''. Dicendo che è tempo che Comuni e Regioni taglino gli sprechi, il premier Matteo Renzi ha fatto un ''chiaro discorso da populista e ruffiano'', afferma Zaia. ''Perché Renzi non dice quali sono gli sprechi da tagliare a Firenze, Comune di cui è stato sindaco fino all'altro giorno? E vogliamo parlare della modifica del Titolo V della Costituzione e dell'applicazione dei costi standard? È una mezza bugia. Perché i costi standard saranno applicati solo alle Regioni ordinarie, non a quelle a statuto speciale. La Sicilia ha 22mila forestali, il Veneto 4mila: a me sembrerebbe logico chiedere prima alla Sicilia di ridurre, non al Veneto. Se i costi standard venissero davvero applicati a tutti - sottolinea - ci sarebbe un risparmio di 30 miliardi di euro''.
Maroni a Renzi: 'Costi standard a tutti settori, così vedremo regione per regione chi spreca e chi no' - ''I tagli del governo sono inaccettabili e insostenibili perché dovremmo chiudere ospedali per garantire le prestazioni. Piuttosto che aumentare le tasse e i ticket, partirebbe una forma di protesta fiscale''. Così il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che in un' intervista a Repubblica lancia una proposta al premier Matteo Renzi: ''Applichiamo i costi standard a tutti i settori. Così vedremo regione per regione chi spreca e chi no''. ''Se si vuole dire che tutte le regioni sono il centro del malaffare dico che questo è falso e inaccettabile. Se invece si accetta di vedere nelle varie regioni qual è la spesa da ridurre prendendo come esempio le buone pratiche bilancio per bilancio, penso che possa essere un esercizio utile per risolvere tutti i problemi. Ma Renzi deve avere coraggio'', dice Maroni. ''Applichiamo il criterio dei costi standard a tutti i capitoli di spesa. Andiamo a vedere a partire dalla sanità, il numero di primari, l'organizzazione, il numero dei dipendenti, il gradimento dei cittadini, regione per regione. Facciamo lo stesso per il Welfare, le infrastrutture, il commercio le attività produttive. Il costo pro capite per abitante. Se il governo facesse così - sottolinea - risparmierebbe non solo due miliardi, ma almeno il doppio''.
"Ha ragione Maroni: la Lombardia è regione efficiente e virtuosa, l'abbiamo resa così con 20 anni di buon governo. Ora non deve essere penalizzata". Lo scrive con un tweet Roberto Formigoni, ex governatore lombardo e oggi senatore Ncd. Formigoni, però, spiega - con un altro tweet - che "Maroni sbaglia a dire chiusura ospedali/rivolta fiscale. Deve pretendere - conclude - l'applicazione dei costi standard (che #Ncd ha voluto in Costituzione)".
Ma Maroni sbaglia a dire chiusura ospedali/rivolta fiscale. Deve pretendere applicazione costi standard (che #Ncd ha voluto in Costituzione)
— Roberto Formigoni (@r_formigoni) 19 Ottobre 2014
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