Si è conclusa senza la messa a punto di un accordo definitivo la riunione notturna tra maggioranza e minoranza Pd sulle modifiche da inserire al ddl riforme e, in particolare, al comma 5 dell'articolo 2. Un'intesa, osservano fonti parlamentari Dem, sembra comunque in dirittura d'arrivo e a questo punto potrebbe essere sancita, dopo le ultime limature, in mattinata. Alle 9 del 23 settembre è peraltro previsto il termine per la scadenza degli emendamenti.
Le regole comuni vanno "maneggiate con cura". E' il monito del presidente del Senato Pietro Grasso sulle riforme in discussione in Aula a Palazzo Madama e sulle quali ieri si è tenuta una riunione della direzione del Pd con Matteo Renzi che ha chiamato in causa la seconda carica dello Stato sul tema dell'articolo 2. Grasso ha anche stretto i tempi per gli interventi in Aula nel dibattito mentre la sinistra Dem si è riunita e ha scelto al momento di mantenere i propri emendamenti al provvedimento pur approvando l'apertura di ieri di Renzi sul 'lodo Tatarella'.
L'altolà di Grasso - "Richiamo le parti politiche a non trattare la materia costituzionale come strumento di bassa politica - è l'appello di Gresso durante un convegno sulle riforme - e invito ad anteporre l'interesse generale a quelli particolari e personali. Le regole della democrazia qualificano la libertà di ciascuno di noi e vanno maneggiate con cura e cautela, misurando le parole". E ancora: "le regole della democrazia qualificano la libertà di ciascuno di noi e vanno maneggiate con cura e cautela, misurando le parole e pensando alle future generazioni". "Vi sono limiti invalicabili che nessuna revisione può superare. Paradossalmente, anche una riforma della Costituzione può rivelarsi incostituzionale se viola quei valori immodificabili e supremi su cui la Carta si fonda: cioè se cessa di essere argine ad abusi di potere e garanzia del patto costituente che affida sempre al popolo prima e ultima parola". Grasso ha anche però sottolineato di aver visto con favore i segnali di dialogo delle ultime ore sulla modifica della Carta.
La seduta - Aprendo la seduta il presidente Pietro Grasso, in considerazione del gran numero di richieste di intervento (110 in tutto) ha ridotto a dieci minuti il tempo a disposizione per ciascun oratore, scatenando le proteste delle opposizioni, che hanno parlato di "tagliola".
Si lavora a emendamenti maggioranza - La maggioranza è al lavoro, a quanto si apprende da ambienti parlamentari, sulla stesura di alcuni emendamenti al ddl Boschi che intervengano non solo sull'indicazione dei futuri senatori, al comma 5 dell'art.2, ma anche sulle funzioni del futuro Senato delle Autonomie. Gli emendamenti saranno presentati entro domani alle 9. Nella stesura degli emendamenti sono impegnate, in prima battuta, il presidente della I commissione Anna Finocchiaro, il ministro Maria Elena Boschi ed il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda. Per definire i pochi punti su cui intervenire si è svolto a Palazzo Madama una riunione tra i capigruppo di maggioranza. La maggioranza ed il governo hanno quindi deciso di presentare gli emendamenti alla riforma entro la scadenza del termine degli emendamenti, domani mattina alle 9, e non di aspettare la decisione del presidente del Senato Pietro Grasso.
Grillo, sono come le brioches di Maria Antonietta - "Se Maria Antonietta voleva distribuire delle brioches al popolo che chiedeva pane, il Governo al popolo vuole dare riforme che, a differenza delle brioches, sfamano solo la fame di potere del Pd e del suo conducator". Così Beppe Grillo sul suo blog dove aggiunge: le riforme "servono a concentrare il controllo del Paese nelle mani di un ragazzotto senza arte né parte se non quella di aver fatto politica dai tempi di De Mita".
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